Le conseguenze del riscaldamento globale come una diagnosi di ipovisione

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In questi giorni su moltissimi siti web italiani e stranieri gira un articolo tipo questo ripreso da Il Sole 24 Ore.
«Così nel 2050 la civiltà umana collasserà per il climate change»
Vi rimandiamo all’articolo stesso per leggere i dettagli dello scenario apocalittico che si prospetta per l’intera umanità se non si farà qualcosa entro una decina di anni.

Un’allarmante analisi dei ricercatori del National Center for Climate Restoration australiano delinea uno scenario in cui entro il 2050 il riscaldamento globale supererà i tre gradi centigradi, innescando alterazioni fatali dell’ecosistema globale e colossali migrazioni da almeno un miliardo di persone. Ecco cosa potrebbe avvenire anno dopo anno.

Uno scenario a dir poco apocalittico, che ci costringe a interrogarci sul futuro.

Che ne sarà di noi, delle nostre famiglie, dei nostri figli, del nostro lavoro?
Come vivremo? Sarà ancora possibile vivere secondo i modelli di economia e di consumo che utilizziamo oggi?
Potremo viaggiare, lavorare, semplicemente vivere come oggi?
E se ci sarà data la fortuna (?) di vivere come sarà’ la nostra vita?
Milioni di persone saranno costrette a fuggire dalle zone aride, i prodotti della terra saranno scarsi…
Aiuto!!!

Urgono rimedi e le azioni di Greta Thunberg dovrebbero essere quelle di ognuno di noi. perché non bastano più le piccole azioni dei singoli. Ci vuole un drastico cambiamento a livello politico globale.

Ma cosa c’entra tutto questo con l’ipovisione?

Per certi aspetti la situazione è assimilabile ad una diagnosi di Retinite Pigmentosa. o di qualsiasi altra malattia degenerativa.
Perderai lentamente la vista.
In un futuro indefinito da qui a 30 anni potresti essere cieco.

Non è più o meno la stessa cosa?
La vita come la vivi ora non sarà la stessa. Le cose che puoi fare ora non le potrai piu fare e nella peggiore delle ipotesi sarai al buio.
Piano piano dovrai cambiare i tuoi modelli di vita, adattarti alla nuova condizione di visione e continaure a modificare le abitudini. Un continuo adattamento.
Per certi aspetti gli ipovedenti saranno avvantaggiati, visto che già sanno cosa significa continuare a cambiare stile di vita.
Ora, se chi legge questi articoli apocalittici non nasconde la testa sotto la sabbia, forse potrà provare in prima persona le stesse sensazioni di una diagnosi di ipovisione.
C’è però una differenza.

La Retinite Pigmentosa, così come altre malattie degenerative non ha cure.
Bisogna rassegnarsi all’inevitabile e accettarlo.
Mentre l’apocalisse climatica può essere scongiurata.
Come?
Da un lato dovremmo fare tutti come Greta e scioperare davanti ai Parlamenti dei nostri Paesi.
Dall’ altra dobbiamo cambiare i nostri modelli quotidiani

A partire da oggi.
O sarà anche colpa nostra.

Ecco alcuni suggerimenti

Comprare frutta e verdura locale e di stagione, biologica, ridurre o eliminare la carne e i latticini che provengono da allevamenti industriale, ridurre il superfluo, scegliere energia rinnovabile (se non abbiamo posto per pannelli solari sul tetto, possiamo diventare soci di cooperative di energia rinnovabile che la immettono nel mercato). Se vogliamo cambiare casa, preferiamo l’usato, la ristrutturazione, evitando di cementificare terreno fertile.

Evitiamo l’usa e getta per ogni azione della nostra vita, dalle feste di compleanno ai pannolini per bambini, preferendo sempre il compostabile e il riusabile. A livello nazionale e globale, chiediamo di eliminare le infrastrutture relative ai carburanti fossili e gli incentivi connessi. Dobbiamo andare verso un’economia femminista e rigenerativa, che permetta di conciliare tempo di lavoro, di cura e di rispetto dell’ambiente. Fondamentale è poi il supporto all’agroecologia dei contadini e alla sovranità alimentare, il rispetto degli ecosistemi vitali del pianeta, soprattutto le foreste, integrando i diritti dei popoli indigeni e delle comunità locali.

 

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