Confronto tra i Costi per Guerra e Ricerca sulle Malattie Rare

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Secondo i dati del SIPRI di Stoccolma (Istituto di studi sulla Pace tra i più prestigiosi al mondo), già nel 2020 le spese militari mondiali sono aumentate del 2,6% in termini reali (+9,3% nell’ultimo decennio) e sono stimate ad una cifra complessiva di 1.981 miliardi di US$. Gli Stati Uniti sono il primo paese in termini di spesa, con oltre 766 miliardi di dollari, che rappresentano il 3.74% del GDP.

Gli stati membri della Nato sono tra i maggiori investitori in materiale bellico. La spesa complessiva della Nato è stata di circa 1.103 miliardi di US$, pari al 56% della spesa militare globale. Tra i primi 15 paesi per spesa militare ben sei sono membri dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Canada. Questo piccolo gruppo, da solo, raggiunge una cifra pari al 90% della coalizione Nato e al 50% della spesa globale.
Il nostro paese rimane nella top 5 europea per spesa e all’undicesima posizione globale. Il SIPRI ha stimato, per il 2020, una spesa di oltre 28 miliardi, con un incremento notevole rispetto all’anno precedente. Parliamo dell’1.57% del nostro GDP e di 478 dollari per capita.

La Russia, cresciuta costantemente fino al 2016, è tornata ad investire pesantemente negli ultimi tre anni, raggiungendo ad una spesa di 67 miliardi di dollari, ovvero il 4.26% del suo GDP. È il quarto paese mondiale per spese militari nel 2020.

L’Ucraina, fuori dalla coalizione Nato, si trova solo al 34esimo posto, con quasi 6 miliardi. Un valore che significa il 4.13% del GDP nazionale. Il trend è in grande crescita, considerando che solo 10 anni fa la spesa era di poco più di due miliardi. Gli investimenti non sono bastati per evitare l’invasione russa, eppure erano da anni sintomo di una paura verso Mosca che la storia scritta in questi giorni sta confermato essere fondata.

Malattie Rare

Vediamo ora i numeri per le Malattie Rare.
Secondo una recente analisi di Global Genes, una delle principali organizzazioni di malattie rare, gli investimenti per le malattie rare, hanno riscontrato un crescente interesse da parte degli investitori, superando quello per le biotecnologie e altri segmenti sanitari.

Nel 2021 sono stati raccolti un totale di 22,9 miliardi di dollari per lo sviluppo di terapie per le malattie rare tramite finanziamenti pubblici, di private equity e di debito, mentre nel 2020 il totale netto è stato di 18 miliardi di dollari, con un aumento di circa il 28%. Un incremento notevole, in termini percentuali.
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Difficile stimare quanto si spende per le Malattie Rare in Italia, ma numeri di riferimento possono essere quelli del PNNR.

Le malattie rare nel PNRR sono citate soltanto all’interno della Missione 6 Sanità nell’intervento C2.2, investimento 2.1: “Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SNN”. Il testo detta: “l’investimento ha l’obiettivo di potenziare il sistema della ricerca biomedica in Italia, rafforzando la capacità di risposta dei centri di eccellenza, presenti in Italia nel settore delle patologie rare, favorendo il trasferimento tecnologico tra ricerca e impresa. Per il perseguimento di questi obiettivi si prevedono tre tipi di intervento: i) il finanziamento di progetti “Proof of concept”…; ii) i finanziamento di programmi di ricerca inerenti le MR e i tumori rari; iii) il finanziamento di progetti di ricerca su malattie altamente invalidanti”.
Alla missione 6 sono destinate risorse complessive pari a 20.2 mld (che approssimativamente rappresenta l’incidenza della spesa sanitaria sul PIL nazionale). Di questa cifra, si stima che circa 200 ml euro siano destinati alla ricerca nel campo delle malattie rare e dei tumori rari, da spendere fra il 2023 e il 2025 (una volta espletate gli opportuni bandi di gara).
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Fondazione Telethon, che da anni si occupa di raccogliere fondi per la ricerca sulle malattie rare, nel 2021 ha raccolto 54 milioni di euro
Va detto anche nel 2021 ha avuto il via libera definitivo in sede deliberate del Senato, una legge che in sedici articoli, oltre al sostegno alla ricerca, mira a tutelare il diritto alla salute delle persone affette da malattie rare, attraverso una serie di misure per garantire l’uniformità dell’erogazione di prestazioni e medicinali, compresi quelli orfani, in tutta Italia. Ma punta anche al coordinamento e all’aggiornamento periodico dei livelli essenziali di assistenza e dell’elenco delle malattie rare. Fondamentale il coordinamento, il riordino e il potenziamento della Rete nazionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle malattie rare. Sarà approvato ogni tre anni il Piano nazionale per le malattie rare, con il quale sono definiti gli obiettivi e gli interventi pertinenti nel settore.

Il credito d’imposta per la ricerca
Previsto un credito di imposta, per soggetti pubblici o privati che svolgono attività di ricerca sulle malattie rare o sulla produzione di farmaci orfani o che finanziano progetti di ricerca in tali ambiti. Il beneficio fiscale è riconosciuto dal 2022 e nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato, nel 65% delle spese sostenute per l’avvio e per la realizzazione dei progetti di ricerca, fino all’importo massimo annuale di 200mila euro per ciascun beneficiario, nel limite di spesa complessivo di 10 milioni di euro annui. Inoltre i ministeri della Salute e dell’Università e ricerca, insieme alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano promuoveranno la tematica delle malattie rare nell’ambito della ricerca indipendente. Saranno anche promosse azioni utili per assicurare un’informazione «tempestiva e corretta» ai pazienti affetti da una malattia rara e ai loro familiari e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle malattie rare.

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Quanto costa un malato raro?

Il primo Rapporto dell’Osservatorio farmaci Orfani chiarisce che in Italia un paziente affetto da malattia rara costa allo Stato circa 5000 euro all’anno

Riassumendo, senza voler essere esaustivi, ma solamente per dare degli ordini di grandezza.

La Guerra costa 1757 miliardi l’anno a livello mondiale.
Il bilancio annuale dell’Oms è di circa 6 miliardi di euro
La Guerra ti costa 450 euro l’anno.
Un malato raro costa allo Stato 5000 euro l’anno 

La spesa media per le malattie rare di ognuno di noi è di meno di un euro.

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