Rota Vicentina – Edizione Inclusiva

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La Terra rossa poi bianca e di nuovo rossa e cosi via. Sabbiosa poi rocciosa,battuta o frastagliata, in salita e poi in discesa.Terra che accoglie la vita di piccole lucertole, ragni, scarabei che si nascondono tra le piante che resilienti, crescono su questo territorio impetuoso. Scogli, falesie alte, pietre dure modellate dall’acqua e dal vento. Si staccano in altezza singoli picchi dove le cicogne costruiscono nidi enormi che li sovrastano .
Terra che si congiunge e si mescola all’oceano sulla spiaggia
Terra che ci accoglie sul cammino storico condividendo con noi i suoi infiniti silenzi. L’odore balsamico della pineta mischiato all’eucalipto placa per un pò i nostri sensi scossi dalla forza sconosciuta e affascinante della costa.
Il Vento che accarezza l’oceano, ne raccoglie il pulviscolo di salsedine e ne porta l’odore ai nostri nasi curiosi. Vento che impetuoso acciglia , carica le onde, le fa alte, si infrangono sulle rocce in maniera violenta, fragorosa e impressionante. Uno scontro incontro che provoca grosse detonazioni, tremolii sulla terra, distruzioni di cellule in pulviscolo del mare!
Il vento di cabo de Sao Vincente ci sradica. Ci spinge per un primo tratto il mattino dell’ultimo giorno quando c’è l’incertezza della partenza per non voler abbandonare questo cammino, poi si mette di traverso, vento che ci brucia la pelle . Che sventola la nostra bandiera .
L’oceano: l’acqua è l’elemento che ci ha accompagnato per km . Sempre diverso si menifesta in mille modi e forme . Canta, detona contro le scogliere, calma lo spirito. È vita , accoglie gli altri elementi in sé e si concede agli altri elementi
Scambia emozioni continuamente con chi lo osserva. Mostra i suoi pesci, delfini, balene ammalia e respinge !
L’oceano non ha definizione, il suo tempo il suo spazio sono infiniti !
Il Fuoco ….sulla pelle senti il sole, migliaia di km lontano da noi si concretizza bollente sulle nostre facce ,sui nostri colli infuocati sulle nostre strade. Questa forza energetica ci attrae
La forza di gravità Sole Terra Mare. Alta marea bassa marea. Si spostano miliardi di metri cubi di acqua, sposta le date delle nascite, sposta i nostri corpi . Potente incredibilmente Potente e su questo sentiero lo si percepisce
Respirare dobbiamo respirare profondamente, prendere e rilasciare questi elementi, arricchirsi di loro, portarseli addosso, dentro. Basta rallentare per farci questo immenso regalo. Rallentare e distaccarsi dai nostri quotidiani. Si cammina per permetterci di arrivare a questo, siamo fortunati ce lo siamo concesso quando abbiamo deciso di partire. Il tempo diventa una variabile sconosciuta, la fatica sparisce. Il gruppo è ormai affiatato sa dove mettere i piedi, i sensi si sostituiscono e si alternano, ognuno ha il suo ruolo, libero. Sa già cosa dire e fare perche è nella sua personalità. La guida è già stata inglobata in questo millepiedi silenzioso che guida con scaltrezza. L’energia arriva pura dalle nostre anime e crea un’onda infinita che si mescola agli elementi.
Io ho camminato circondato da tutto questo ben di dio, ho camminato in un brodo primordiale, nel vento, sulla terra, nell’acqua e nel sole. Sempre in connessione l’uno con l’altro.
GRAZIE.
Giulio
Ora che il rumore incessante delle onde ha fatto posto al silenzio, ora che l’adrenalina si è abbassata e la quotidianità si è riaffacciata, voglio esprimere ancora una volta la mia gratitudine alla Vita per i passi ed i doni condivisi.
Non so davvero se sia risuonato più il fragore e l’impeto dell’Oceano o del nostro rumoroso Gruppo che camminava verso sud sulla Rota Vicentina; so però che entrambi sono stati egualmente preziosi per un viaggio dei piedi, del cuore e dell’anima. Ed io, che mi ero persa, lì davanti all’immensità dell’Oceano e all’umanità dei miei Compagni di viaggio mi sono riscoperta, riconosciuta, ritrovata!
Ringrazio Tommaso che ci ha camminato accanto (e non davanti) ispirandoci a cogliere della natura l’essenza…con calma, alternando risate a silenzi, fatiche a pause, comunione a raccoglimento…sorprendendosi con noi per ogni senso accarezzato dal viaggio e gioendo insieme a noi per ogni ostacolo superato. Lo ringrazio perché ha voluto farci generosamente dono di ciò che di questo angolo selvaggio di mondo lo ha fatto innamorare…ora è un po’ anche nostro!
Ringrazio i miei Compagni di viaggio, così diversi e così perfetti nella loro unicità, perché le loro vite hanno arricchito la mia ed il loro viaggio ha reso il mio perfetto! Che gioia è stata prendersi cura gli uni degli altri, condividendo letti, sorrisi, aglio e piatti da lavare…che splendore svegliarsi di buonumore, con il cuore pronto ad andare all’unisono con i passi!
Ora so bene che la cosa più difficile di questo viaggio non sono le tre orme per i km sulla sabbia, nè le vesciche, o la febbre, o la ricerca di un “posto sicuro”. Il difficile comincia ora, nel custodire lo spirito, nel far sbocciare i frutti e goderne pienamente, nel produrre nella mia vita i cambiamenti che l’Oceano mi ha sussurrato attraverso un ignaro gruppo di balene di passaggio! Ma erano balene? Io ho visto balene (cit.)!
Un grazie speciale va agli Amici Gialli di NoisyVision ETS …amici… famiglia…c’è differenza?
Un grazie, infine, va a lui, l’Oceano, perché mi ero persa ed ora continuerò a camminare…con tutti i sensi!
Marzia

« Ho aspettato alcuni giorni prima di scrivere queste righe, avevo bisogno di “assorbire” tutte le emozioni che nei giorni di cammino in Portogallo sulla Rota Vicentina ho vissuto.
L’edizione del 16-24 ottobre 2024 era definita: “viaggio inclusivo, ovvero aperto a persone ipovedenti, cieche, ipoudenti, che cammineranno insieme a persone senza difficoltà sensoriali che vogliano condividere le risorse che ognuno ha da offrire”.
Dopo il primo giorno di cammino, nel momento serale di scambio delle impressioni della giornata, ho chiesto di essere “inclusa” nel gruppo.
Già, perché mi sono resa conto dal primo momento che, non erano i compagni con difficoltà che dovevano essere “inclusi”, ma dovevamo essere noi ad avere la voglia di acquisire gli strumenti e la sensibilità per entrare nella loro visione del mondo.
E io, io che nei miei cammini spesso sono sola e procedo in silenzio, che attraverso il mondo riempiendomi gli occhi senza parole, ho imparato la bellezza della descrizione di un paesaggio, una brughiera, un villaggio, un sentiero, un bucato steso al sole, una nuvola, uno stelo d’erba coperto di chioccioline di mare, un albero di sughero, una cicogna, una spiaggia, un susseguirsi di onde nell’oceano, un cous cous di pesce, un piatto di olive e patatine dolci fritte…
E ho imparato a sentire e apprezzare la direzione del vento sul viso, il calore del sole sulla pelle, lo stropiccio delle foglie secche sotto i piedi, l’odore del sottobosco, lo stormire delle fronde dei lecci e dei sugheri e la consistenza delle loro cortecce, il profumo del cisto con la sua linfa appiccicosa, il profumo del timo selvatico, del mirto, le note di flauto prodotte dal vento che s’infila nel bastone di Enrico, il garrito della bandiera gialla di “NoisyVision” portata con orgoglio a turno dai camminanti.
Sì perché la vista è un grande dono, ma è anche un senso che domina su gli altri e che nasconde la percezione dei rumori, dei profumi, della sensazione tattile delle cose che ci circondano.
E il mio cammino si è riempito man mano di tutto questo.
E il mio cuore? il mio cuore ha provato a volte imbarazzo, inadeguatezza, tristezza, ma si è riempito di sorrisi, abbracci, incoraggiamenti, risate, scherzi, confidenze, canzoni, spiegazioni sulle diverse difficoltà degli ipovedenti e conseguenti risvolti emotivi…
E giunti ai saluti dell’ultima sera, Dario – trascinatore entusiasta e presidente dell’associazione NoisyVision – mi chiede: “Allora, ti sei sentita inclusa?”
“Sì, mi sono sentita una di voi”

Yellow The World
Coloriamo il mondo di giallo = perché giallo?
Perché il giallo è il colore che gli ipovedenti riescono ancora a vedere quando stanno per perdere la vista, è il colore, che in contrasto con il nero, li aiuta ad orientarsi per strada, nei locali, a casa.
Grazie a Tommaso la guida, Dario il presidente, e in ordine sparso: Massimo, Grazia, Igino, Enrico, Paola, Giuliano, Nunzia, Roberto, Marzia, Massimiliano, Giulio, Betty. (Che formazione mondiale!) »

Betty

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