In tandem per cammini accessibili e condivisi. I geniali supporti a ruote

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di Daniela De Sanctis

Articolo orignale su Free Wheels

“Sui passi di Francesco. In cammino per l’accessibilità e la pace” parte con tante spinte. Con sostegni che stanno arrivando anche nelle ultime ore, in tante forme, di cui essere davvero grati. Tra le spinte che aiuteranno i viaggiatori ad attraversare Marche, Umbria e Lazio ce ne sono alcune a ruote: il classico klick della Klaxon Mobility, le biciclette pieghevoli della Brompton e i tandem della Ol3 Bike.

Ed è proprio il tandem uno degli elementi di maggiore novità di questa traversata, che rispetto alle precedenti viaggia, appunto, in tandem di valori e iniziative con NoisyVision. L’Associazione, fondata da Dario Sorgato nel 2017, è molto attiva nel creare cultura e pratica dell’inclusione nei confronti delle persone con disabilità sensoriali, organizzando esperienze – come cammini e uscite in barca a vela – dove ognuno impara che i diversi modi di percepire sono un valore. Due persone ipovedenti condivideranno con i riders la traversata da Ancona a Roma.

Se tutto questo è possibile, si deve anche grazie a Marco Mazzato e alla sua Ol3 Bike, azienda produttrice di un tandem a pedalata assistita e guida posteriore, studiato proprio per le persone che non possono pedalare in autonomia ma vogliono vivere in pienezza l’esperienza delle due ruote.

La storia nasce come una storia personale e diventa, per fortuna e per buona volontà, storia di tanti. Marco ha due figli, un lavoro da tecnico e la passione per la bicicletta. La condivide con il figlio più piccolo, Gabriele, che non è in grado di andare in autonomia. Finché ha potuto, lo ha portato con sé sul sellino posteriore di una comune bicicletta, poi la crescita ha reso necessario qualcosa di diverso.

Unendo capacità, passione e competenze, Marco si dedica a un lungo lavoro di ricerca sul web e scopre che negli Stati Uniti già da anni è diffuso un tandem a guida posteriore. Così, con alcuni amici, perfezionando il modello americano ne costruisce uno artigianale, innovativo, dove un lungo manubrio avvolge chi è davanti permettendogli di vivere l’emozione del vento in faccia e chi è dietro guida in piena sicurezza. “In questo modo – spiega Marco – le persone che stanno davanti hanno la sensazione di poter guidare, e questo li aiuta molto a non stare in atteggiamento passivo”. Pedalando, Gabriele, che oggi ha 18 anni, ha ottenuto un miglioramento eccezionale su metabolismo e sviluppo muscolare ma, soprattutto, sul proprio benessere interiore. “È cresciuto in autonomia, ha perso stereotipie: il fatto di portare anche lui la bici lo fa credere di più in sé stesso”.

Il prototipo viene dedicato a Gabriele e inizialmente sembra destinato a restare un unicum, ma tante persone si interessano al modello. Marco allora decide di avviare una start up. Gli inizi non sono semplici, ma tutti i test strutturali vengono superati, le procedure espletate e finalmente dopo 4-5 anni si va a pieni giri. Oggi Ol3 Bike ha 5 brevetti italiani e 1 europeo, con prodotti di cui Marco è giustamente orgoglioso. “Siamo riusciti a creare un prodotto molto bello, anche dal punto di vista estetico, non si nota che è un ausilio. Ma soprattutto è un prodotto che ci porta dove vogliamo, progettato per andare ovunque vada una mountain bike a pedalata assistita: quote elevate, percorsi molto estremi”. Col tempo, la squadra di Ol3 Bike riesce a creare un modello ancora più sorprendente: il tandem reversibile, che con un semplice kit di modifica riesce a ridiventare un tandem a guida tradizionale. Marco, nel frattempo, ha fatto di questa attività il lavoro principale, riuscendo a fare impresa come la faceva un certo Olivetti: restituendo qualcosa al territorio in cui si vive e si cresce.

La sua azienda, infatti, è mirata su obiettivi che nulla hanno a che fare con le leggi dei grandi numeri. “Noi non vendiamo una bici, vendiamo un’opportunità. Un miglioramento della qualità della vita”. Ma con questa impostazione, i luoghi commerciali non sono i più adatti a valorizzare un prodotto del genere. Allora Marco coinvolge il mondo associativo, che in Italia ha una diffusione capillare nel territorio che rappresenta davvero una forza: le Associazioni diventano il luogo in cui gli interessati al tandem possono provarlo, e quando una vendita va a buon fine la percentuale che prenderebbe un rivenditore tradizionale va all’Associazione in forma di donazione. “Quando mando un potenziale cliente a fare una prova In un’Associazione l’approccio è diverso, e i numeri crescono”. Con la differenza che parte del margine di guadagno si trasforma direttamente in attività sociale. E non basta: l’azienda organizza praticamente ogni fine settimana delle uscite con famiglie che hanno il tandem. Nella loro zona, Dolo, ce ne sono circa un centinaio. Una comunità che sta crescendo, e che non ha paura di pedalare insieme.

Marco, il 17 maggio, andrà personalmente fino a Ravenna per consegnare uno dei suoi tandem a Free Wheels, che lo restituirà alla fine della traversata fino a piazza San Pietro, in Roma. Il contatto è nato tramite Pietro Martire, che quest’anno non sarà tra i riders ma ha trovato comunque modo di dare un contributo al progetto, e si è sviluppato per il comune amore verso le attività all’aperto e la convinzione che chiunque voglia debba avere gli strumenti per praticarla a suo modo. “Fare rete – fa notare Marco – provoca sempre un ritorno reciproco di valori, e se li mettiamo insieme possiamo riuscire a moltiplicare i nostri messaggi: condividere le proprie missioni fa solo bene”. E se è vero che nei confronti delle persone con disabilità c’è ancora un tipo di mentalità che fa fatica a cambiare, è altrettanto vero che “divulgare questo modo di fare turismo e sport è utile ad abbattere tante barriere mentali”.

Un altro tecnico geniale, l’ingegnere inglese Andrew Ritchie, ha inventato nel 1975 la bicicletta Brompton, chiamata così perché la stanza in cui buttò giù i primi schizzi aveva una vista panoramica sul Brompton Oratory. La caratteristica, oggi comune ma allora unica, è che la bici poteva essere facilmente piegata in 3 parti e trasportata anche a mano. Nel 2016 un ulteriore salto di qualità: la Brompton con motore elettrico. Grazie alla disponibilità dell’azienda, uno dei viaggiatori e due persone dello staff che vivranno tutta la traversata con il gruppo potranno riporre agevolmente le bici, ogni sera, nel pulmino di supporto e pedalare senza perdere contatto con i riders. Cosa non facile. Perché i 6 riders, infatti, viaggeranno sulle loro sedie a rotelle, cui si aggancia facilmente – con un klick, appunto – il klick: un propulsore elettrico che consente di muoversi senza ricarica per tutta la giornata, affrontando superfici sconnesse e in pendenza. Prodotto e fornito da Klaxon Mobility, i cui strumenti e ricambi sono protagonisti di tutte le attività di Free Wheels, questo dispositivo, nelle traversate del 2022 e 2023 in Emilia-Romagna e Veneto, ha consentito di percorrere anche 70 chilometri in un giorno. Uno strumento che offre un’opportunità essenziale per chi ama l’outdoor: muoversi a lungo in autonomia.

E, come piace a chi fa rete “Sui Passi di Francesco”, in condivisione.

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