Lui è Matteo.
È il fratello maggiore di Dario.
NoisyVision è nata da una loro idea.
Fino a oggi Matteo è rimasto dietro le quinte.
Per indole e per scelta.
Oggi ha tagliato il traguardo.
Un traguardo importante.
Ha completato la Wizz Air Milano Marathon in 3:17:54
È arrivato 1004° su 8500 partecipanti e 186° nella categoria SM45.
Un ottimo piazzamento.
Ad aspettarlo all’arrivo c’erano le sue figlie Rebecca e Agnese e la moglie Sara.
Esultavano orgogliose.
Matteo era felice.
Perché questo traguardo è la gratificazione alla sua costanza, dedizione e passione negli allenamenti.
Matteo merita un applauso. Cento, mille applausi. Perché è arrivato alla fine sulle sue gambe e con le sue forze.
In gara con centinaia di atleti come lui.
C’è solo una piccola, sostanziale differenza.
Matteo ha la Sindrome di Usher.
Con tutte le difficoltà che questo comporta.
Vista e udito non proprio come quelli di tutti gli altri.
Eppure per indole e per scelta, lui corre, scala montagne e cammina in alta quota senza clamore né velleità di gloria. Semplicemente per essere se stesso.
Ovviamente per tutte le ragioni di cui sopra raccontiamo questa storia anche se lui avrebbe preferito rimanere nell’anonimato. Ma ci sembra giusto farlo per raccontare una storia di ordinaria normalità.
Perché esistono storie di determinazione, coraggio e conquista anche laddove nessuno lo immagina.
Esistono persone che convivono con la loro disabilità in maniera semplice, quasi serena, e altrettanto stupefacente.
Bravo Matteo.
Bravissimo.