Qual è il Mio Nome?

di
14 dicembre 2023

Ero un ragazzino quando è uscito Balla Coi Lupi
Non l’ho più rivisto.
Ricordavo a malapena la trama.
Ricordavo che mi era piaciuto, ma forse mi ero pure addormentato un po’ durante quelle quattro ore di film.
Non ho più rivisto nemmeno Mission e altri film di questo calibro che bisognerebbe rivedere ogni tanto.
Ho deciso di vederlo stasera e, come direbbe qualcuno, il caso non esiste.
Kevin Costner, che ha vinto un Oscar a 35 anni, ha ribaltato con questo film la mitologia western (i bianchi buoni contro i cattivi indiani) costruendo un’epica della natura, che privilegia l’amore per una vita che torna all’essenziale e osteggia tutto ciò che è progresso artificioso e violento.
Gli Indiani, che indiani non sono, erano i Sioux.Venerdì 8 Dicembre eravamo a colazione all’Hotel Da Rino di Berceto.
Fuori pioveva e la passeggiata mattiniera che avevamo in programma non si poteva fare.
Allora ho proposto ai partecipanti dell’evento natalizio di mettere in scena una piccola rappresentazione teatrale facendoci ispirare dal gemellaggio di Berceto con la tribù indiana Sioux dei Lakota.
Era l’11 settembre 1988, infatti, quando una delegazione degli Sioux giunse a Parma. Fra loro anche il pronipote di Toro Seduto (Tatanka Iyotake in lingua originale). Fu l’occasione per celebrare un’unione simbolica fortemente voluta dall’attuale Sindaco di Berceto, Luigi Lucchi, allora Consigliere del Comune di Berceto della giunta Bettoni ed Assessore provinciale.
L’idea è quella di creare un centro che lui ama definire “Piccola Onu”: lo scopo sarebbe quello di promuovere delle azioni a favore di popoli o minoranze che non vengono riconosciute: ad esempio i Lakota Sioux, i popoli dell’Amazzonia, quelli delle renne, oppure i Curdi.Non so se sia opportuno paragonare le persone con disabilità a queste minoranze, ma forse c’e’ qualche aspetto comune.
E’ ancora Luigi Lucchi a vedere lontano.
E’ la prima volta che un gruppo di persone con disabilità si presenta ad un paese con l’idea di farsi accogliere, integrare.
Di portare la propria visione.Il film, anche a distanza di 33 anni dalla sua uscita rimane attuale. Sia per i temi che la narrativa.
Un film come questo é intramontabile, perché tocca i grandi temi dell’uomo.
Il rispetto, l’onore, l’amore, l’amicizia, la natura.Non sono forse questi i valori che, con un po’ di giallo, abbiamo cercato di portare a Berceto?
Sioux, Gialli.
Quali sarebbero i nostri nomi Siuox?
Quale sarebbe il mio?
Mi piacerebbe poter sedere davanti al fuoco con Dieci Orsi e fumare una pipa per chiedergli di dirmi, tra le sue scarne parole, quale sarebbe il mio nome tra la sua gente.
Mi piacerebbe assistere ad una caccia dei bisonti, a una festa del villaggio.
Mi piacerebbe cavalcare la prateria al tramonto e avvistare un lupo sulla collina.Mi piacerebbe anche cantare sotto un albero appena acceso di stelle. Vedere la neve cadere dal cielo mentre un coro di elfi e bambini canta canzoni di Natale.
Mi piacerebbe vedere palloncini agitarsi tra le mani dei bambini.
Mi piacerebbe bere della cioccolata calda dopo aver messo in scena uno spettacolo dell’assurdo.Ecco.
Non andrò mai a cavallo a caccia di bisonti, ma tutto quello che viene dopo è già successo.
A Berceto.
E quella rappresentazione teatrale che doveva inscenare il grido degli Sioux è diventata una simpatica quanto improvvisata rappresentazione del nostro motto, Non vediamo il problema.
Dei giorni a Berceto rimane la magia.
Perché non c’è altro modo per definire la neve che scende proprio mentre si intonano le canzoni sotto l’albero nel giorno dell’Immacolata.
La magia ha il potere di durare, ma se la pioggia o l’umidità dovessero ossidare l’incantesimo, rimane un’inferriata come un rame a imbrunire sul muro.Per ora bastano i Sioux.
E noi.
Certo é che sono le minoranze a creare la diversità.
Non era necessario che ballassi coi lupi per ricordarmelo.
Ma se mi trovassi ora davanti a un fuoco, o sotto la neve, ballerei.
E i lupi mi guarderebbero.
E anche a loro verrebbe da piangere.
Per tutta la meraviglia che i terribili umani sanno creare.

Dario Sorgato

“Stavo giusto pensando che tutti i sentieri importanti della vita ce n’è uno più importante di altri.
Il sentiero di un vero essere umano.
Penso che tu sia su questo sentiero ed è bello da vedere.”

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