Un’onda leggera pennellava la sabbia fine. Delicata.
Una brezza irregolare accarezzava la pelle scaldata dal sole.
Noi.
Solo noi seduti in cerchio sull’oro.
Preziosi.
Il cielo terso, il mare turchese.
I promontori granitici protesi verso l’orizzonte per proteggere la nostra quiete.
Il nostro arrivo.
È questa la cornice che accoglie il nostro ultimo momento intimo, emotivo.
Il cerchio irregolare dei nostri volti rivolti verso il centro, dove riversare i nostri pensieri.
È potente.
E magico.
È indescrivibile.
Ognuno di noi ha parole di gratitudine.
Per la Sardegna, per le guide Mara e Matteo, per NoisyVision e per il gruppo.
Il mosaico delle nostre condivisioni è un disegno perfetto.
Fatto di nuove amicizie, risate, sensazioni, natura, buon cibo, passi.
È un viaggio tra l’acqua e la terra, il sale e il mare.
Quello più bello del mondo.
Il cammino dei giorni scorsi, da Castiadas a Villasimius è stato tra i più pittoreschi di sempre, per il costante dialogo tra terra e mare in cui diciassette camminatori si sono trovati inseriti.
Non si può sapere cosa si raccontano, ma sicuramente il vento porta i loro pensieri. Essere in mezzo a tutto questo porta inevitabilmente a “sentire” qualcosa di nuovo, forse indecifrabile, ma che sicuramente esplode nel cuore.
E fa bene.
Forse è questa la voce della Sardegna.
A questo richiamo viscerale possiamo solo rispondere.
Si, qui torneremo.
Perché abbiamo già nel cuore il “mal di Sardegna”.