“Camminare Oltre” è un’iniziativa che promuove l’inclusività e l’accessibilità nel turismo outdoor. Sei viaggiatori, con diverse esigenze di accessibilità, partiranno per un’avventura nelle montagne di Bormio, in Valtellina. Il progetto, sostenuto da numerose organizzazioni, sfida le barriere fisiche e mentali e vuole dimostrare che la montagna è per tutti
Si prova sempre un po’ di emozione all’approssimarsi di una partenza.
Per quanti viaggi si siano fatti, per quanti zaini si siano preparati, ogni volta dentro ribolleun mix di timore ed entusiasmo.
Il gruppo che sta preparandosi a partire per “Camminare oltre”, però, prova certamente un brivido del tutto particolare.
C’è la curiosità di scoprire un nuovo pezzetto del nostro incredibile territorio.
C’è l’attenzione a scegliere l’equipaggiamento giusto, né troppo né troppo poco, con un occhio alle previsioni del tempo. C’è curiosità per le persone nuove che si conosceranno.
Ma stavolta, soprattutto, c’è la responsabilità di portare, camminando, valori e concetti a volte non immediati come l’inclusività, l’accessibilità in montagna e la diffusione del turismo lento per tutti.
La domanda è quella che ci si pone a ogni viaggio: sarò all’altezza? E stavolta pesa di più, perché la posta è più alta.
Camminare oltre le barriere: trekking e inclusività
“Camminare oltre” è, infatti, un’esperienza di cammino, ma non sarà un’esperienza di cammino come tutte le altre.
A viverla in condivisione, infatti, saranno sei persone con varie esigenze di accessibilità e con caratteristiche molto diverse tra loro.
In questo gruppo eterogeneo si va da due viaggiatori di lunga data in sedia a rotelle a un non udente, dal quattordicenne alle prime armi al camminatore ipovedente fino a quello particolarmente esperto (socio CAI dal 1975).
Molti di loro non si sono mai conosciuti.
Per questo saranno certamente giorni di amicizia, immersione nella natura, meraviglia, godimento del silenzio e dei paesaggi, socializzazione e bicchieri di rosso, ma al di là del bel momento “Camminare oltre” vuole raccontare che persone con caratteristiche così diverse e, a volte, apparentemente antitetiche possono affrontare un percorso di un certo impegno, con le proprie forze, e possono farlo insieme, con arricchimento reciproco.
Dal 29 settembre al 1° ottobre, i sei viaggiatori affronteranno due percorsi nella zona di Bormio – i laghi di Cancano e la Val Viola – che per alcuni tratti coincidono con il Sentiero Italia del CAI.
Mettendo in comune i loro diversi modi di essere, scopriranno le bellezze della Val di Dentro nella dimensione privilegiata del viaggio a piedi e, soprattutto, potranno gustare questa piccola avventura con una straordinaria, irripetibile moltiplicazione di percezioni proprio grazie all’eterogeneità dei partecipanti, che costituisce il vero “oltre”.
L’accessibilità è una chiave di civiltà e di sviluppo del territorio
Sono tanti, quindi, i messaggi di questi due giorni e mezzo: socialità, inclusione, valorizzazione del territorio, autonomia, accessibilità a 360 gradi.
Per diffonderli il più possibile verrà realizzato un filmato da due videomaker e una giornalista che parteciperanno al cammino.
Il video sarà – naturalmente – dotato delle opportune tecniche per essere fruibile anche da non udenti e ipovedenti ed è, di fatto, il cuore del progetto perché intende costruire una consapevolezza: ovvero che l’accessibilità a 360 gradi è una chiave di civiltà e di sviluppo del territorio.
Anche persone con esigenze specifiche, con opportuni accorgimenti, possono vivere un’esperienza rigenerante come quella dei sentieri in montagna; muoversi in autonomia non vuol dire muoversi da soli, ma farlo secondo le proprie capacità e caratteristiche.
E c’è anche di più. Questo progetto – ideato e promosso da Free Wheels odv in partnership con Noisyvision ETS e Asd Gs Ens Varese e con il prezioso aiuto di ACinque Energia, Aku, Masters Poles, Mico, Redelk Outdoor, Insta3360 e Associazione di promozione turistica di Bormio – può costituire, anzi, già costituisce un salto di qualità nell’approccio al tema dell’accessibilità in montagna.
E se questo accade è per la partecipazione del CAI centrale, che sta sostenendo “Camminare oltre” con molta convinzione e concretezza.
Perché un salto di qualità?
Free Wheels dal 2012 e ! NoisyVision dal 2017 si impegnnoa per estendere il più possibile l’opportunità del cammino e dei sentieri in montagna, stimolando istituzioni e privati a creare le condizioni per accogliere agevolmente chiunque abbia esigenze specifiche. In tutte le sue iniziative ogni camminatore viaggia in autonomia, cioè non da solo ma muovendosi con le proprie caratteristiche.
Il Cai, antesignano sul tema, da decenni realizza efficacissime iniziative di Montagnaterapia e di Escursionismo adattato, dove l’apporto dei volontari è essenziale per portare sui sentieri chi non può percorrerli con i propri mezzi.
Condividere un progetto come “Camminare oltre” significa mettere in collaborazione due visioni complementari di vivere la montagna accessibile.
Si aprono, così, dei sentieri che possono veramente portare lontano.