Noi, ragazzi del Liceo di Riposto (CT)

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Ad ogni nuova intervista online che la nostra classe realizza con professionisti e volontari del settore psico-sociale, occorre sciogliere il ghiaccio e accorciare le distanze,  ma con Dario Sorgato la lontananza è stata soltanto materiale.
Fin dalla prima domanda si è creato un clima di empatica sintonia, sarà che coinvolgere nel viaggio – che sia interiore o geografico – è proprio la vocazione del Presidente di NoisyVision.

La nostra conversazione affronta per primo il tema delle condizioni di ipovisione e ipoacusia come opportunità di nuove scoperte, incontri, collaborazioni, emozioni condivise. Dario ci racconta dei viaggi in solitaria e di quelli in gruppo, delle traversate e delle scalate. E noi, non solo immaginiamo luoghi che non abbiamo mai visto, ma apprendiamo un modo innovativo di pensare e vivere i limiti sensoriali. L’associazione fondata da Dario organizza viaggi e cammini senza distinzione tra accompagnatori e “disabili accompagnati”, non ci sono ruoli di assistenza e “assistiti”: ci sono solo viaggiatori.
Chiediamo qual è l’esperienza che ha oltrepassato ogni aspettativa. Scopriamo che è una “folle” traversata nel Mediterraneo con un equipaggio di ipovedenti. Conosciamo Dario da poco, e già non ci stupiamo di nulla: la sua fiducia nelle possibilità dell’inclusione va oltre le barriere che diamo per scontate.
Passiamo poi ad un tema delicato, quello dell’educazione alla differenza, nella quale l’esperienza diretta ha un ruolo importantissimo. NoisyVision organizza laboratori per bambini basati sulla simulazione delle condizioni di ipovisione. È così che i piccoli apprendono cos’è un deficit sensoriale e quali le difficoltà di chi lo vive.

Altro argomento interessante è quello delle “disabilità invisibili”.
Può essere difficoltoso vivere la quotidianità per chi non interagisce con l’ambiente materiale e sociale con la disinvoltura di un normodotato, ma tra una persona in carrozzina e una ipoudente è intuibile quale sia la differenza allo sguardo esterno.

Siamo grati a Dario per tutto ciò che abbiamo imparato, ma anche percepito emozionalmente, durante il nostro incontro. Speriamo che il prossimo possa essere dal vivo.

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