Gli apparecchi acustici hanno un nuovo nome

di
26 novembre 2021

Ringraziamo tutti coloro che hanno compilato il nostro questionario/sondaggio in cui proponevamo di cambiare nome agli apparecchi acustici.

Le premesse erano queste

Se le protesi oculari si chiamano occhiali, perché gli apparecchi acustici non hanno un nome, una parola che li identifichi?
In inglese si chiamano Hearing Aids, ausili per sentire. I tedeschi, che hanno trovato una parola specifica per tutto, non si sono sforzati di trovare qualcosa di meglio di Hörgeräte, che equivale a apparecchi acustici.
Allora noi italiani, inventori della lingua più bella del mondo, inventiamoci una parola più piacevole per questi importanti dispositivi che facilitano la vita a milioni di persone.
Cerchiamo una parola che dia una nuova dignità a questi prodigi della tecnologia che non sono più qualcosa da nascondere e portare con disagio.
Cominciamo a capire quali sono le parole candidate e quali verrebbero usate con disinvoltura da tutti.
Tieni presente che alcune parole come orecchini o altri nomignoli possono essere simpatici nella propria cerchia ma potrebbero non avere significati univoci.
Stiamo cercando una parola che possa andare bene per tutti.

Non sono stati in tanti a fornire la loro opinione, ma ci sono stati diversi commenti nei vari gruppi Facebook dedicati all’ipoacusia, alla sordità e agli apparecchi acustici.

La prima perplessità è  stata

 sinceramente per me è indifferente, non indica ne una cosa negativa ne positiva! È il loro nome

Certo, è  il loro nome, ma è butto. Apparecchi e Protesi sono “ospedalizzati” come dice un altro utente.
L’idea è quella di avvicinarli a degli auricolari bluetooth per allontanarli da quelle patacche color rosa-beige-simil-pelle-umana che indossano gli anziani delle pubblicità anni ’80.
(Che poi a dirla tutta è pure un po’ razzista)
Si sta sempre più accettando l’idea che gli apparecchi acustici non siano da nascondere sotto i capelli lunghi di adolescenti timorosi di essere vittime di bullismo. A questo può contribuire lo spostamento di classe.
Così come gli occhiali sono diventati accessori di moda, da indossare anche con lenti trasparenti non graduate, anche gli apparecchi potrebbero fare lo stesso percorso.

Certo, gli occhiali finti si comprano al mercato a pochi euro, gli apparecchi no, ma questa è un altra storia.
E se volessimo spingerci davvero oltre con la fantasia, chi l’ha detto che dopo il gli orecchini, il piercing al lobo e al padiglione, non si arrivi anche a indossare monili che stanno dietro al padiglione o dentro al canale uditivo?

 

Apparecchi bionici, riproduttori sonori, radioline, Mimì  e Gogò, Cip e Ciop, orecchini, orecchiali, orecchini preziosi, orecchie elettroniche, orecchiette, orecchietti, cuffie, cuffiette.
Sono questi i tanti nomi emersi dal sondaggio, ma spesso si tratta di nomignoli troppo personali o di parole che si potrebbero confondere con altro, per non parlare di nomi inesatti, che potrebbero generare confusione. Gli apparecchi acustici hanno una precisa funzione e tecnologia, amplificano, ma non riproducono.

E quindi?

Quindi ci vorrebbe una forza comunicativa supportata da una volontà diffusa che da questo piccolo esperimento proposto alla community di ipoacusici e sordi italiani sui social non è emersa.

Tuttavia c’è una parola, un nome, che vince su tutti.

AUDIOLE.

Singolare AUDIOLA.
Nome al femminile.

Non sembra ci sia niente con questo nome.
Richiama l’ambito audio, sonoro.
Audiole piace.

Noi cominciamo a usarlo.

Tu che ne pensi?

 

Aggiornamento: Audiola era il nome di un produttore di radio. Per cui anche questo nome forse non va bene.
La ricerca del nome continua

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