Itnervista pubblicata sulblog di Giuseppe Di Grande.
Oggi conosciamo più da vicino NoisyVision, un’Associazione giovane e colorata di giallo che come TagLine del suo sito ci accoglie con “Non vediamo il problema”, slogan che apre un mondo di possibilità. Voliamo virtualmente a Berlino e incontriamo il fondatore Dario Sorgato che si presenta così: “Viaggiatore inarrestabile, Scrittore, performer, cerca di combinare le sue passioni per realizzare progetti visionari che possano aiutare altri a vivere i propri limiti”.
Ciao Dario, grazie per aver accettato l’Intervista. Ci sono tante cose interessanti da dire su di te e su NoisyVision. La Storia che mi hai raccontato a Voce mi ha sorpreso. Vorrei partire dalla persona Dario Sorgato, dal pensiero che tu hai scritto nel sito dell’Associazione: “Essere una persona con la Sindrome di Usher è difficile ma non una colpa”.
D: Chi è Dario? qual è stato il rapporto con la tua disabilità visiva? perché questo rapporto si è trasformato in positività da condividere con altre persone?
R: Ho 42 anni, sono nato in un paesino della provincia di Padova, ho studiato Design al Politecnico di Milano, ora vivo a Berlino da 10 anni… e ahimè parlo ancora un tedesco maccheronico. Amo viaggiare e spesso mi sono chiesto se questa mia sete di altrove sia una forma di fuga anziché pura curiosità: un voler correre intorno al mondo prima che cali il sipario. Infatti a 16 anni mi hanno diagnosticato la Sindrome di Usher, che comprende la Retinite pigmentosa, consegnandomi una sentenza che suona come una condanna al buio. Anche il rapporto con la disabilità mi piace definirlo un viaggio che ancora continua. Penso di essere partito con il piede sbagliato, ma ora spero di essere sul sentiero giusto. Cerco di focalizzarmi sul momento anziché sulla meta che, in questo caso, spero di non raggiungere mai. Amo raccontare storie, con parole e immagini. Mi piace creare, inventare, trasformare in progetti concreti le idee. Ad un certo punto della mia vita ho sentito che volevo condividere il viaggio con altre persone, cercando di trasmettere la passione per la vita anche ad altri. Quasi in concomitanza con il trasferimento a Berlino ho maturato uno dei passaggi principali dell’accettazione della malattia e ho capito che potevo essere di aiuto ad altre persone che si trovano ad affrontare l’ipovisione nella vita quotidiana.
D: La Storia di NoisyVision è molto significativa. Partiamo dall’inizio. Come è nato il Progetto NoisyVision? Come si è evoluto? Qual è stata la più grande difficoltà che hai incontrato, e quale la più grande emozione che hai provato?
R: NoisyVision nasce come blog personale, per raccontare gli aspetti intrinseci della limitazione sensoriale e delle conseguenze di una degenerazione visiva. Con il Progetto “The Visionary Europe”, attuato a Berlino nel 2013, si comincia a intravedere la possibilità di realizzare qualcosa di reale, oltre la vetrina del Web. Dopo sporadiche iniziative tra il divertimento e l’aggregazione, insieme a Donato Di Pierro è nato il Progetto “Anche agli Dei Piace Giallo”, un cammino a piedi tra Bologna e Firenze, lungo la “Via degli Dei”, per persone di tutta Italia e Europa, tra cui alcuni con disabilità visive. Essere un gruppo di amici non basta più: nasce NoisyVision Onlus. La più grande difficoltà è ancora quella di far capire che non siamo una Associazione di persone con disabilità. Ma di persone, punto. Vogliamo condividere idee, esperienze, iniziative e progetti, dove avere un limite visivo e uditivo è solo una delle caratteristiche dei nostri soci. Tra le tante emozioni che scorrono nella memoria e nel cuore, ne cito due. Il momento in cui siamo partiti da Napoli a bordo della barca a vela Adriatica, per il Lavoro immenso che ci ha portato a organizzare quel viaggio per mare in ogni particolare; le parole di Nicola che, sul poggio Pratone alle porte di Fiesole, dopo una settimana di cammino mi ha detto: “Dario è il momento più bello della mia vita da quando sono uscito dall’ospedale a causa della leucemia”. Ancora piango.
D: Oggi NoisyVision è un’Associazione giovane e dinamica che vuole trasformare la disabilità in opportunità di crescita. Quali sono i progetti più significativi che NoisyVision dalla sua nascita ad oggi ha sviluppato? Quali sono state le reazioni delle persone? Quali sono i collegamenti con la società che si sono instaurati?
R: Hai detto bene: trasformare la disabilità in opportunità di crescita. E’ la Traduzione della nostra mission. Lo facciamo attraverso i cammini inclusivi che realizziamo dal 2016, perché é un Progetto che ha continuità e che regala emozioni e opportunità a chi ha partecipato. Le reazioni infatti sono sempre positive, sia da parte dei ciechi che dei vedenti. Si tratta di un Progetto di inclusione reale, vera, effettiva. Nel fare, nell’andare c’è una forma di condivisione e aggregazione talmente profonda che è difficile non rimanere folgorati, e tornare. Questi cammini consentono di sensibilizzare le comunità locali. Credo di poter dire che ormai tutti coloro che ci vedono passare sulla Via degli Dei hanno capito che non siamo né strani né eroici, siamo veri. Un altro Progetto molto riuscito è stato “Anche a Nettuno Piace Giallo” un viaggio per mare da Napoli all’isola d’Elba, toccando le isole di Ischia, Ventotene, Ponza. Eravamo in 10 con diversi gradi di vista, tra cui 2 ciechi assoluti. Il capitano Bruno Morelli è ora nostro socio. Un Progetto articolato, durante il quale abbiamo fatto presentazioni e incontri istituzionali con gli assessori al turismo, alle politiche sociali, con le capitanerie di porto. Un viaggio completo, intenso, emozionante, aggregante. Cenare al tramonto ancorati al largo di Ponza è un ricordo che continua a farmi vibrare. Sapere che anche altri sentono questo mi fa capire che NoisyVision ha davvero raggiunto l’obiettivo.
D: NoisyVision è fatta da persone, direi persone che hanno un’ideale. Chi sono le persone con le quali hai fondato NoisyVision? Oggi nel 2021 come è cresciuta NoisyVision? Gli ideali sono gli stessi, o anche l’orizzonte di NoisyVision si è ulteriormente esteso?
R: Siamo partiti in tre: io, Donato e Luigina (Donato Di Pierro e Luigina Cnd NDR). Ora siamo ben oltre i cento soci, di cui alcuni molto attivi, altri sostenitori, altri partecipano agli eventi. Ad ognuno diamo la possibilità di sentirsi parte nella forma che ritiene e desidera, cercando di incentivare la proattività. Mi piace pensare che siamo un contenitore snello di eccellenze, di persone che hanno da dire e da dare, e idee che si trasformano in progetti reali. Tra le tante persone particolarmente importanti per NoisyVision c’è Nadia Luppi, responsabile territoriale per l’Emilia Romagna. Da diversi anni si occupa di inclusione e ha stretto legami con molte realtà locali, che ora sono parte della nostra rete. Come Bruno è diventato nostro socio, ora lo sono anche le guide GAE (Guide Ambientali Escursionistiche NDR) che ci accompagnano nei cammini, Sharon Cappetti, Marco Albertini, Antea Franceschin. Ci sono diverse persone con la Sindrome di Usher, perché di fatto siamo una delle poche associazioni italiane che si occupano in modo specifico di problematiche legate a questa malattia rara. Gli ideali di base sono rimasti gli stessi, ma abbiamo cercato di renderli più facili da comprendere. Siamo in continuo movimento, cercando di mantenere ferma la posizione dell’orizzonte, ma non la sua Dimensione. Cerchiamo di adattarci alle esigenze, di imparare dagli errori, di crescere come squadra.
D: Il rapporto di te, degli altri soci, di tutta l’Associazione NoisyVision è strettamente legato anche alle nuove tecnologie. Un connubio tra Natura e Tecnologia che affascina. In questo periodo come vivete il Web? Parlaci di come cresce la comunicazione di NoisyVision attraverso il Web e i social. Quali sono i canali che utilizzate e quali attività divulgative portate avanti? qual è la risposta delle persone?
R: Vogliamo usare il Linguaggio del nostro tempo. Vogliamo usare i colori e le immagini anche se alcuni di noi li vedono male o per niente. Vogliamo includere anche nel Linguaggio. Spesso ci dicono che il nostro sito Web è accattivante, la Grafica incuriosisce. E se proprio il testo nero su sfondo giallo non dovesse piacere è possibile cambiare la palette colori dal sito stesso. Ci siamo su tutti i social principali: Facebook, Instagram, Youtube, Twitter. Gestirli tutti è complesso e richiederebbe competenze dedicate, per cui stiamo cercando di crescere anche su questo fronte. Recentemente abbiamo fatto un Progetto social prettamente legato a Instagram. Il tema era il giallo, quello del nostro hashtag #YellowTheWorld. Era un Progetto fotografico puramente ludico, totalmente slegato dal significato originario dell’hashtag, che cerca di promuovere l’accessibilità e la mobilità delle persone ipovedenti. Possiamo definirlo un successo, non in termini di follower acquisiti, ma di risultati: ora qualche centinaio di persone in più sa cos’è il testo alternativo e come inserirlo. Altrettanti sanno cosa vuol dire essere ipovedente. Qualcuno ha capito che un testo bianco su sfondo verde chiaro è illeggibile. Doveroso citare anche il riuscitissimo Progetto Color InSight, una combo di dirette live e podcast che ci ha visti impegnati per la seconda metà del 2020, cercando di informare, intrattenere e comunicare, con impegno e leggerezza. Certo, di questi tempi trasmettere dirette e webinar è forse l’unico modo per fare, ma ci pregiamo di averlo fatto non solo per chi ascolta, ma anche per noi, per crescere come individui e come team di Lavoro.
D: Dario, l’ultima domanda: dacci un po’ di dati. Chi può far parte di NoisyVision? qual è il sito Web e l’indirizzo delle sue pagine social? insomma, una persona in che modo può mettersi in contatto con voi e far parte di NoisyVision? quali sono i link con le altre realtà associative e sociali che NoisyVision ha creato?
R: Chi si avvicina a NoisyVision lo fa perché ha capito che siamo genuini, attivi, appassionati e vuole sentirsi parte di questa energia positiva. Si può far parte di NoisyVision se si ama la Natura, le passeggiate, e si vuole farlo in gruppo. Si può diventare soci se si condivide la nostra mission e i nostri valori, consapevoli che stiamo davvero facendo qualcosa di utile, innovativo e divertente. Per diventare soci si tratta di compilare un modulo Online e di versare la quota annuale. In ogni caso anche iscriversi alla newsletter, seguirci sui social e condividere i nostri post è un modo per sostenerci e aiutarci a espanderci. Ecco i nostri riferimenti:
Crediamo moltissimo nella rete, tra persone e associazioni, per cui siamo collegati a altre realtà, che operano nei settori della disabilità dell’inclusione, dei cammini. Appennino Slow è il nostro partner per alcuni dei cammini che realizziamo e il Lavoro che facciamo con loro una Dimostrazione di come si possano condividere ideali e progetti. Siamo vicini a Retina Italia, Rare Partners, Lega del Filo d’Oro, ABC Irifor del Trentino, Associazione Nazionale Subvedenti, vEyes Onlus, Universal Access, Progetto Yeah, la Girobussola, Real Eyes Sport, Fondazione per lo Sport Silvia Parente, diverse sezioni territoriali dell’Unione Italiana Dei Ciechi e degli Ipovedenti (Bologna, Modena, Firenze, Napoli). Siamo parte di una rete internazionale di associazioni come Usher Syndrome Coalition, Usher Society e European Blind Union. Siamo aperti a creare nuove relazioni e legami. Nuovi ponti, che sono la chiave per superare gli ostacoli e i muri, di qualsiasi Natura essi siano.
Salutiamo calorosamente Dario, riprendiamo il nostro volo virtuale da Berlino all’Italia consci di aver imparato e conosciuto una realtà associativa diversa, innovativa… gialla. Il Colore giallo è il Colore simbolo di NoisyVision. La loro campagna di sensibilizzazione è Yellow The World. Il giallo è uno dei colori che gli ipovedenti vedono meglio: coloriamo il mondo di GIALLO!