Sessualità e Disabilità Visiva

di
28 settembre 2020

di Vincenzo Luigi Milanesi
www.vincenzoluigimilanesi.it

autore del libro Sessualità e Affettività

La sessualità è uno dei più sofisticati canali di comunicazione che l’essere umano possiede, ed ogni atteggiamento verso se stessi e verso gli altri è un chiaro messaggio 100 volte più veritiero di qualsiasi parola. Ogni comportamento dichiara e misura in maniera inequivocabile il proprio modo di essere, ciò che si cerca e ciò che si può offrire: l’altruismo piuttosto che l’egoismo, la dolcezza o l’aggressività, la sensibilità, la tenerezza, l’affettività, il proprio interesse ed il proprio amore nei confronti dell’altro.
Non esiste al mondo regalo, parola, dichiarazione, atteggiamento più che il comportamento sessuale di un individuo, che ne metta a nudo, è proprio il caso di dirlo, il carattere, l’indole, le tendenze, le paure, le necessità e ovviamente, se ve ne sono anche i tabù che questa vive.

Gli esseri umani si differenziano da tutto il resto del mondo animale, in quanto oltre ad utilizzare la sessualità a scopo riproduttivo, questa viene utilizzata per dare piacere a se stessi ed al partner, questa manifestazione provoca un appagamento fisico, psichico, sensoriale, mentale e morale ineguagliabile da qualsiasi altra cosa al mondo. Una vita sessuale appagante sia per quantità che per qualità dei rapporti quindi, migliora la vita, allontana lo stress, riduce il rischio di malattie cardiocircolatorie e respiratorie, aumenta la produzione degli anticorpi, di conseguenza aumenta l’immunità alle patologie virali e batteriche, produce quindi una maggior longevità e per di più con minori problemi. La vita sessuale di qualsiasi essere umano non ha età, salute permettendo, infatti vi sono ottantacinquenni che hanno rapporti sessuali che fanno apprezzare loro la vita come quando erano giovani.

Sono queste le motivazione universalmente riconosciute, per cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità, considera la vita sessuale come una parte indispensabile della salute generale di ogni individuo.

La società, è ormai da anni, con la squallida complicità dei media, che incute timori a sfondo puramente psicologico.

La paura indotta più diffusa sia per i maschi che per le femmine, che non si limita all’età adolescenziale ma che spesso accompagnerà tutto il corso della loro vita, è quella di non piacere. A tal proposito esiste una fiorente imprenditoria che fa leva proprio su questi timori ed è fonte di grandi guadagni per le ditte di cosmetici e di quelle legate all’estetismo in genere; da alcuni anni anche la chirurgia estetica è divenuta un mezzo per “migliorare” l’aspetto fisico di chi non si piace. Una volta tutto questo era indirizzato prevalentemente ad un’utenza femminile, ma oggi sempre più coinvolge uomini che ricorrono a tali mezzi credendo di migliorare la propria estetica. Questa paura innata del non piacere, in teoria dovrebbe esser fugata da tutte quelle relazioni tra maschi non belli che si accompagnano a femmine bellissime e viceversa, a dimostrazione che l’aspetto fisico è relativo e non assoluto, ma le paure permangono comunque per tutta la vita con grande gioia e profitto delle ditte produttrici di artifizi per migliorare l’aspetto fisico e far sembrare più giovani e più belle le persone. Bisogna poi considerare che l’attrazione sessuale verso qualcuno è data non solo dal suo apparire estetico, anzi…

L’eccitazione, l’attrazione, gli stimoli sessuali, passano per la maggior parte dei casi da tutti i canali sensoriali in diversa misura, e la vista è sicuramente il meno sensibile a tali stimoli, e la stessa cosa vale anche per i rapporti sessuali veri e propri. Basti pensare che molto spesso, persone che ci vedono benissimo, fanno l’amore completamente al buio.

Le fasi dell’eccitazione vera e propria, passano fondamentalmente da due canali: il tatto e l’olfatto, poi viene il gusto e l’udito e per ultima viene la vista. Paradossalmente, la vista potrebbe quasi essere considerata come un canale sensoriale che distrae e ostacola dall’estasi che si può raggiungere attraverso la stimolazione di tutti gli altri sensi. Il tatto, quindi il contatto fisico, è sicuramente l’attività più stimolante, più eccitante e più appagante che, se fatta con amore, lentezza, delicatezza, erotismo, sia con le mani che con la bocca e la lingua su ogni centimetro del corpo del partner, anche il più intimo e nascosto e anche più lontano dagli organi genitali, può provocare vibrazioni, enorme piacere ed un’estasi quasi ipnotica che non ha eguali in nessun’altra attività al mondo. Durante questa pratica, ovviamente si esalta e si corona il tutto anche con gli odori ed il gusto. La reciprocità delle azioni poi, crea la vera complicità, l’intimità più forte e l’intesa più grande nella coppia.

Come si può notare, non ho parlato di orgasmo, infatti tutta la fase preparatoria, che può durare anche molto tempo, è quella che fornisce le sensazioni più intense di un rapporto sessuale, e che se svolta con attenzione, accuratezza, lentezza, amore ed erotismo, porta ad orgasmi di un’intensità inimmaginabile. Nessuno vieta la “sveltina”, anzi, essa fa parte dei normali giochi erotici di complicità tra i partner, ma molto spesso la masturbazione può dare sensazioni più forti di un rapporto sbrigativo e senza tanti preliminari, infatti come in ogni cosa, anche nella sessualità, la mente e quindi il cervello svolgono il ruolo principale, quindi possiamo dire che il cervello è l’organo sessuale più importante di ogni essere umano. La masturbazione stessa, può essere pertanto più appagante di un rapporto sbrigativo dal momento che le fantasie possono provocare un’eccitazione di gran lunga superiore ad un orgasmo fatto senza alcuna preparazione.

Fatto questo preambolo non proprio breve, occorre considerare quindi, che l’insicurezza, la paura di non piacere per una disabilità, la paura del giudizio degli altri, può far tendere un individuo non vedente o ipovedente ad isolarsi, a non mettersi in gioco e quindi a precludersi opportunità valide per sè  e anche per gli altri che non lo riescono a conoscere.

Come per ogni cosa, l’accettazione di se stessi, il piacersi, il cogliere sempre il meglio e il bello di quello che si possiede e di quello che si può perdere avendo determinati atteggiamenti, diviene fondamentale come per la vita quotidiana, così anche per quel che concerne i rapporti interpersonali, quelli amorosi e sessuali. Se non ci si piace, se si pensa che non vedendoci gli altri ci allontaneranno o ci considereranno un peso, sicuramente ci comporteremo avendo atteggiamenti in maniera da non piacere agli altri, facendoci allontanare magari anche solo con l’indifferenza e ci riterranno un peso.

Accettandoci incondizionatamente, con le cose buone e meno buone che abbiamo e che possiamo dare, ridendo anche sui nostri limiti, trasmetteremo sempre e comunque un’immagine positiva, dinamica e gradevole a chiunque ci si troverà davanti, aumentando enormemente lo nostre opportunità relazionali, sia esse amorose che sessuali.

Non dimentichiamoci poi di quanto esposto sopra, quindi della poca utilità della vista durante un rapporto intimo, questo ci darà ancora più sicurezza in noi stessi.

Non ci sono dubbi, che ci possano essere soggetti che hanno paura di mettersi in gioco con disabili visivi, ma questo è ovviamente un loro limite dato da problematiche infantili non risolte, pertanto è sempre e comunque un bene tenersene alla larga dal momento che come hanno questi limiti, ne avranno certamente altri.

Mi piace concludere con grande convinzione affermando che una sessualità vissuta in maniera appagante sia per qualità che per quantità, sia la fonte di maggior benessere che si possa avere nella propria vita, pertanto ogni limite o costrizione che si ponga per non viverla è sempre e comunque un errore da non fare.

È mio profondo convincimento che ognuno di noi è regista, attore e protagonista della propria vita, pertanto non esiste alcun limite nel vivere una vita serena, costruttiva ed appagante sotto ogni forma ed aspetto, sessualità compresa. Il piangersi addosso o il limitarsi rispetto alle proprie capacità o possibilità non porta a niente, anzi serve solo ad accentuare i propri limiti senza vedere le opportunità che l’esistenza ci regala ogni giorno.

Per quanto mi riguarda, io vedo in ogni difficoltà un’opportunità, ma mi rendo conto che purtroppo vi sono persone per le quali ogni opportunità diviene una difficoltà, precludendosi inesorabilmente in questo modo le gioie dell’esistenza, sessualità compresa…

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