Giallo, il colore dell’inclusione.

di
27 settembre 2020

Da un po’ di tempo si sente parlare di giallo. Si vede il giallo ovunque.
In questo articolo di Repubblica si evidenziava, nelle ultime righe, come il giallo potrebbe essere il colore del futuro, nonostante il passato un po’ incerto, per non dire negativo.
Il giallo si vede bene ed è esattamente per questo che è diventato il colore con cui vorremmo dipingere il mondo.
Per chi non lo avesse ancora capito, YellowThe World!
Urlato come quando noi di NoisyVision siamo in partenza per un cammino, o scritto come hashtag nelle nostre comunicazioni mediatiche. #YellowTheWorld
Gira e rigira nasce tutto da lì, da quella campagna di sensibilizzazione iniziata nel 2014 a Helsinki da un gruppo di giovani NoisyVisionari.

Con il tempo i progetti di NoisyVision si sono evoluti, i cammini inclusivi sono diventati una delle nostre attività più’ ricercate e conosciute. Viaggi di gruppo che cercano riprodurre in uno spazio e tempo ridotti la società che vorremmo.

Dall’accessibilità di #YellowTheWorld all’inclusione il passo é breve, perché spesso le parole vengono confuse e usate come sinonimi. In alcuni casi lo sono e a prescindere dai significati, le contaminazioni sono evidenti. Perché rendere accessibile vuol dire includere. Viceversa, in alcuni casi l’attenzione all’inclusione, permette alle persone con esigenze specifiche di avere accesso a iniziative, spazi e informazioni spesso negate.

Ecco perché il giallo è diventato il colore dell’inclusione.

Non è una scelta casuale, non era lo stesso se fosse stato il rosso, il blu o il verde.
Forse avremmo potuto farci un pensiero sul rosa. Solo per il fatto che anche una maglia rosa, come una maglia gialla – ciclismo a parte – strappa un sorriso, mette di buon umore.
Ma il giallo è  energia, calore, positività, ottimismo.
I significati nascosti li lasciamo agli storici, a noi basta quello che si vede, o che ancora si vede nel caso dell’ipovisione. A noi basta sapere che le vibrazioni di una bandiera gialla sono la cosa più vicina ad un raggio di sole che scalda, illumina e unisce. Include.

Questa storia è bella e ben orchestrata perché è vera.
Questo la rende appetibile a chi ne vede il potenziale comunicativo.
Noi saremmo felici di vedere che il giallo invade veramente il mondo, proprio come recita lo slogan stesso COLORIAMO IL MONDO DI GIALLO.
E’ necessario però  che i significati e gli intenti siano condivisi, cosi’ come vorremmo che ci fosse riconosciuto il merito di aver trovato un modo per dire tante cose senza parole, senza slogan, senza discorsi, semplicemente con un colore.

Ma il giallo non era il colore del possibile?

In effetti in diverse occasioni Dario Sorgato ha raccontato la sua storia per arrivare alla conclusione che il giallo è il colore del possibile e, come dice nel suo TEDxBerscia (vedi qui il video) è il colore che definisce i sogni.

Il colore di chi vuole andare oltre, provare a superarsi, a cambiare le cose che non ci piacciono.
YellowTheWorld, quell’ invasione di giallo che vuole rendere il mondo più accessibile, raggiungibile, diventa il giallo del nostro mondo, delle nostre potenzialità, diventa il colore del possibile.
Il colore di chi si prende cura dei propri sogni.
Di chi cerca di realizzarli

Anche in questa chiave di lettura, stiamo di fatto parlando di una declinazione che poco si discosta.
Perché l’inclusione e’ uno dei sogni più grandi che abbiamo.

Leggi anche
Giallo, il colore che urla

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