Questo ho pensato quando ho mosso i primi passi lungo il Sentiero delle Pecore della Brughiera (Heidschnuckenweg).
Ecco il video di questa esperienza
Riporto qui il commento lasciato su Facebook di Riccardo Serventi Longhi, maestro di Ananda Hata Yoga, dagli insegnamenti del Maestro indiano Paramhansa Yogananda
Dario amico caro, ma pratichi sempre yoga? ?
Condivido con il cuore la mia lettura del tuo bellissimo video, nelle tue parole e nel mio sentire.
Ogni cammino è il proseguimento di un altro. sentieri che si aprono, meno sono segnati e più possiamo tracciare il nostro.
Le cose migliori nascono proprio quando l’ospitalità canonica (la mente abitudinaria) sembra negata (ne sanno qualcosa quei due palestinesi che a Betlemme si fermarono a dormire in una grotta.
La direzione da seguire arriva inaspettatamente, se cerchi trovi, ma è necessario perdersi e fare silenzio.
Hai ragione quando dici che è meglio camminare senza contrasti fra le zone di luce e quelle di ombra, tutti dovremmo farlo. Integrare buio e luce, accogliere il buio nella luce, lo rende chiaro.
Un sentiero segnato con la lettera H (muta in italiano) ci indica proprio il silenzio.
Le pecore camminano insieme di solito seguendo una l’altra, ma non è così per chi si muove dentro, oltre che all’esterno.
E scopri un fiore anche nel deserto in un continuo ritrovarsi, perché in fondo cambiare sentiero non distoglie dalla direzione.
Inoltriamoci nel bosco della vita ed allora potrà capitare di
Inciampare nelle radici per ricordarci chi siamo.
Possiamo navigare anche sulla terraferma, basta ascoltare il vento seguire i colori, perdersi nei profumi. Uscire dai binari che sembravano accompagnarci dove l’erba diviene mare.
Lasciarsi svuotare dalla ripetitività accompagna all’essenza e ci riempiamo di Infinito.
Mangiare (nutrirsi in ogni livello) camminare (vivere) dormire (quietare la mente e il corpo), entrare negli elementi (chakra). La (nostra vera) natura ci accoglie immobile (meditazione)
La pioggia lava, purifica e offre al sole nuove vie tra i rami, camminando nell’acqua non lasciamo tracce.
Camminare…navigare…Viaggiamo per incontrare noi stessi sperando di trovarne traccia nel volto degli altri. Scriviamo la nostra avventura incidendo sul tronco del nostro corpo e della nostra anima le esperienze che viviamo. Siamo libri di legno (buchholz) dalla corteccia leggera. Lo eravamo prima di partire. Tutto cambia velocemente, in un tempo lento.