Pittura, scultura e una canzone. Cristina racconta e …canta.

di
24 giugno 2020

Ispirata dalla diretta di presentazione del progetto Color InSight Cristina ci ha raccontato una storia personale, legata ai colori. Conclude con una canzone scritta da lei e un’altra cantata da lei, dove i colori e l’arcobaleno sono protagonisti.

Ho ascoltato la trasmissione introduttiva della nuova serie sui colori e loro varie attribuzioni.
Ho sempre sostenuto che i colori avessero la loro anima di vibrazioni, percepite ben oltre al mezzo dell’occhio umano.
A tal proposito vorrei condividere una mia esperienza che oggi, a distanza di diversi anni, mi stupisce ancora.

Ero in vacanza a Chianciano e nel mio hotel scopro che c’è una scultrice che espone in una mostra che comprende anche quadri.
La signora, Lidia Russo, scultrice, mi accorda il privilegio non solo di farmi toccare le sue opere ma anche di “accompagnarmi” nel cammino espositivo dei quadri.
Ebbene io tocco le sue opere et voilà io le dico esattamente a che cosa stava pensando quando stava progettando e scolpendo le sue opere.
Basta un po’ di cultura qua e là, un po’ di sensibilità e il gioco è fatto. Si potrebbe obiettare.
Fin qui diciamo che potrei essere d’accordo ma, e il bello inizia qui.
Le chiedo di accompagnarmi di fronte ai quadri.
Io sono un’ignorante abissale in pittura, non so praticamente niente e me ne dispiaccio moltissimo.
Quasi niente su tecniche eccetera, scuole, pensieri. Ebbene lei mi mette difronte a un quadro e io comincio a dire…”ah questo mi fa sentire il vortice” …” ma questo è giallo!”… “ah ma queste figure vogliono dire questo”..
Credeteci o no, in gran parte ci ho azzeccato!
Questo significa che anch’io, che, oltre ad essere ignorante di pittura e non vedente da ormai più di trenta anni, sono riuscita a percepire questa intensità, anche dei colori e delle forme, soprattutto quando il messaggio dietro alla pennellata o il gesto scultoreo è forte e diretto.

Ancora adesso mi chiedo come sia stato possibile.
Questo “esercizio” mi aveva stancata moltissimo però, come potrai immaginare, anche l’artista era parecchio scossa e commossa.

Ma c’è dell’ altro.
Io penso che il blu non sia solo ed esclusivamente collegabile al mare e al cielo.
Anni fa ho scritto le parole di una canzone, e nella frase finale l’amore, il rosso, trasformava il nero di un possibile addio o lutto in un magico blu.

L’amore è un mago

Si ed ora io so che, tu sei
tutto ciò che ho chiesto al cielo ma, non ho avuto mai
ed ora qui davanti a me,
e nel tuo seno i tanti se, sospesi
che diventano perchè?
Rit: Certo noi non sapevamo che
l’amore è un mago
tanti giochi con i destini fa,
ed è incurante, ti cambia e se ne va
riconoscermi non so,
non so
Rit2: Certo non volevamo che
un po’ di svago
certo, alle passioni noi, non credevamo
Ma chi poteva immaginare, che
dovessi chiederti di star con me,
almeno un po’, guardarci e poi,
sognare
Strofa2: oh, può darsi che anche tu, tempo fa,
abbia chiesto, quello che ora è qui, e ci sta scappando
nella mia  testa cerco ormai
speciali effetti per il nostro film
Rit3: io e te protagonisti e un po’, anche registi
macchine, migliaia di foto e noi, uno smile infinito
Finale: e adesso anch’io lo so,
l’amore è un mago
e tu 
cambi  il nero in blu
in un magico blu!
In questo video la voce e la musica sono di Stefano Scala

Questa invece è la voce di Cristina!

 

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