Passi Gialli: sospesi, ma con fiducia!

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Era questo il titolo della serie di passeggiate form-Attive che dovevano iniziare domenica prossima.

Dovevano essere dei passi di trasformazione, come un bruco diventa farfalla.
Nadia Luppi, coordinatrice del progetto, trasmette un messaggio di fiducia, ricordandoci che il cammino è fatto anche di pause.

Così come tantissime altre iniziative, anche i Passi gialli, le nostre giornate form-Attive in natura, sono sospese. E’ il momento dell’attesa, dei sospiri e della speranza che presto arrivi il momento di camminarci davvero dentro a questa primavera. I nostri piedi fremono per portarci su e giù tra colline e parchi, le nostre gambe hanno voglia di camminare e correre, il nostro naso ha bisogno di annusare fiori e piante e le nostre dita non vedono l’ora di sfiorare la bellezza di una primavera vissuta solo a metà.

Tutto questo è difficile. E’ difficile restare fermi in casa quando il sole scalda così. E’ difficile rinunciare alla natura proprio adesso. Ed è sempre più difficile ricordarsi che saluti e abbracci non sono permessi. Diciamocelo, per noi – come per tutti ma forse un pochino di più – tutto questo è un gran bel sacrificio.

A voi, che eravate pronti a camminare insieme, a voi che sospirate al pensiero che non sappiamo quando potremo ritrovarci insieme, a voi che come me e le nostre Guide Ambientali Escursionistiche Sharon, Marco e Cristina state sperando forte che i nostri Passi Gialli riprendano presto, a voi scrivo con il cuore connesso alla tastiera del PC.

Tutto questo può essere difficile, come un tratto in salita sui nostri cammini. Può essere demoralizzante, come quando cadiamo e ci sbucciamo un ginocchio. Può essere doloroso, come quando picchiamo la testa contro un ramo che non avevamo visto. Può sembrarci infinita come quando lungo il cammino ci sentiamo stanchi, affaticati, col fiato corto e i muscoli svuotati.

Ma anche questo è cammino. E camminare consapevolmente deve servirci per imparare ad ascoltare i nostri piedi, la terra ma anche noi stessi. Camminare insieme deve servirci a pensare che ogni nostro passo è non solo nostro, ma del gruppo, e che ognuno di noi è parte del gruppo che procede insieme. Non c’è spazio per la fretta e l’indifferenza adesso, percchè se qualcuno cade, si ferma il gruppo. Non c’è tempo adesso per fermarsi a riposare anche se siamo stanchi, perché alla meta, alla primavera, ci dobbiamo arrivare insieme, anche se questo significa, paradossalmente, stare fermi.

Torneremo a camminare, ad annusare, a toccare, ad ascoltare, e lo faremo insieme. Lo faremo in un modo nuovo perché saremo nuovi anche noi, perché chi vive, è nuovo ogni giorno.

E adesso? Ora? Oggi?

Oggi è un giorno da inventare, come e più di sempre. Di consigli su come impiegare queste giornate sono pieni siti web e social, e io ho il sospetto che ognuno di voi sa in fondo già cosa vorrebbe fare di questo tempo. Non siete sicuri che sia così?

Allora provate a chiudere gli occhi, nella vostra ora preferita del giorno, respirate e lasciatevi cullare dai sogni e dai desideri. Cosa vedete? Cosa sentite? Abbiate il coraggio di desiderare. Cullatevi nella bella energia che porta con sé il desiderio e lasciatevi accendere. Poi, ben cullati e riscaldati, chiedete all’Universo di cercare una via per trasformare quel fuoco in azioni concrete che vi aiutino ora, adesso, oggi, a dare il vostro meglio e ricevere il meglio dalla vostra vita.

Non sarà facile, ma è possibile. Ci sono momenti di tristezza, paura, sconforto e la solitudine può ferire. Accogliamo tutto questo perché anche questo è parte del cammino, e tutte le emozioni hanno una dignità e vanno ascoltate e riconosciute, altrimenti fanno più danni.

Cerchiamo di stare nella fiducia, come facciamo quando iniziamo a camminare prima dell’alba e la notte è fredda. Poi i passi ci scaldano da dentro e il crepuscolo lascia spazio al Sole che sorge.  Se sentiamo che la fragilità aumenta e la fatica ci incrina, respiriamo, e poi, con la fiducia di chi sa che è parte di un gruppo, chiediamo aiuto. Facciamolo a cuore aperto, chiediamo un occhio, un orecchio, una parola o un silenzio sensibile e condiviso.

E le  buone notizie arriveranno, e anzi, a guardare bene stanno già arrivando.

Stiamo vicini e camminiamo di anima, mentre ci prepariamo a muovere di nuovo i nostri prossimi Passi Gialli e ad affrontare i cammini che ci attendono, con la fiducia a guidarci lontano.

Con affetto

Nadia Luppi
Counselor, esperta di processi inclusivi e referente del progetto Passi Gialli

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