tratto da Corriere Buone Notizie, inserto del 11 Giugno 2019 del Corriere della Sera
L’associazione NoisyVision lavora per far conoscere la sindrome di Usher
Organizza eventi che coinvolgono ipovedenti, non vedenti e persone che vedono
Ha vinto il premio «Turismi Accessibili».
Il suo motto è #yellowtheworld
di FRANCESCA MANCA.
Quattro giorni lungo un percorso di 8o km su un’antica via di transumanza: chi avrebbe potuto dire che sotto gli occhiali c’erano occhi che il sole non lo avevano mai visto?
ll giallo è il colore della luce, del sole, dei raggi che irradiano verso l’esterno, del calore. È un colore avvolgente, coinvolgente, che riscalda e dona allegria.Inoltre da qualche mese il giallo ha assunto per me un significato molto diverso. «(…) portami il girasole impazzito di luce», scriveva Eugenio Montale in «Ossidi seppia». Il giallo è diventato il simbolo che mi ha messo in contatto con il mondo dell’ipovisione e della cecità. Lo scorso ottobre ho conosciuto Dario Sorgato, fondatore e presidente dell’associazione «NoisyVision Onlus», affetto dalla sindrome di Usher, una malattia congenita che si manifesta a diverse età e che porta progressivamente alla perdita della vista e dell’udito. Dario si occupa di far conoscere la sindrome di Usher attraverso l’organizzazione di seminari, workshop, dibattiti e cammini che coinvolgono persone vedenti, ipovedenti e non vedenti.
Proprio ad un seminario dal titolo «In cammino in ogni senso», presso la Casa del Movimento Lento di Roppolo (B1) ho conosciuto Dario, il colore giallo e l’avventura di colorare il mondo di giallo. Il motto della sua associazione infatti è #yellowtheworld. Ma perché il giallo? Perché è il colore che gli ipovedenti riescono ancora a vedere quando stanno per perdere la vista, è il colore che in contrasto con il nero li aiuta ad orientarsi per strada, nei locali, in casa. I cammini che Dario organizza sono cammini inclusivi dove non ci sono guide che accompagnano persone con disabilita visive. Chi vede diventa gli occhi di chi non vede, chi non vede aiuta chi vede nella riscoperta degli altri sensi. Perché se la vista è un grande dono, è anche un senso che domina su tutti gli altri e che nasconde la percezione dei rumori, dei profumi, della sensazione tattile delle cose che ci circondano. Sono reduce da un cammino di quattro giorni che si snoda per 8o chilometri su un’antica via di transumanza che da Cascina (Pisa) porta al mare, organizzato da NoisyVision e dall’Associazione Montagne di Legami. Un gruppo di vedenti, ipovedenti e non vedenti (nella foto) hanno camminato insieme, al passo lento di due asinelle – Pippa e Lulù – che per quattro giorni hanno pazientemente trasportato parte del nostro bagaglio e tutto il cibo. Non c’erano accompagnatori e accompagnati, non c’era divisione di moli, separazione di spazi, ma solo ascolto, attenzione reciproca, parole cantate, a. volte urlate, all’insegna del colore giallo. Una bandiera gialla con la scritta «Anche agli asini piace giallo» era lo stendardo che ci distingueva durante il tragitto. Le magliette gialle con la stessa scritta e indossate da tutti i partecipanti facevano fermare passanti incuriositi, affascinati e interessati da questo gruppo di coppie a braccetto. Chi avrebbe potuto dire che sotto quegli occhiali da sole c’erano occhi che il sole non lo avevano mai visto, che lo vedono a macchie, appannato, o che da li a poco non lo avrebbero visto più?
Una forza misteriosa, positiva, trainante, collaborativa ha fatto sì che tutti i sensi in campo fossero condivisi tra i partecipanti senza differenze. È difficile rendere a parole un’esperienza che è stata soprattutto sensoriale. Il fruscio del vento, il calore del sole, le tracce sul cammino, sulle rocce, sugli alberi e la sensazione dei piedi sul terreno erano raccontati e percepiti sulla pelle di tutti noi in modo sorprendente e inaspettato. Proprio con questo cammino così particolare, per la sua vera natura inclusiva e senza differenze, NoisyVision ha vinto il premio del quarto concorso nazionale «Turismi Accessibili» organizzato da Diritti Diretti e dedicato a progetti che abbattono le barriere per un turismo davvero accessibile a tutti. Grazie Dario per il tuo entusiasmo e per questa bella esperienza!