Dopo il successo ( centinai di visite in pochi giorni) del post Dieci consigli per guidare una persona non vedente la comunità degli ipovedenti ha chiesto di stilare una lsita di consigli specifici su come aiutare un ipovedente che potrebbe avere campo visivo ristretto, visione notturna ridotta e acuità visiva compromessa.
I consigli che seguono sono stati raccolti da discussioni sui gruppi Facebook.
Premesso che alcuni dei consigli al link sopracitato sono validi anche per gli ipovedenti, come per esempio
1 – Prima di tutto offri assistenza, non tutti hanno bisogno di aiuto
8 – Quando ti avvicini alle sedute, guida la persona a percepire schienale e seduta così che che possa sedersi indipendentemente
Ci sono alcuni consigli che sono forse ancor più difficili da mettere in atto, perché non si sa bene quando siano utili e quale sia il grado di ipovisione della persona.
La regola base, quindi, rimane sempre e comunque CHIEDERE.
Proviamo a riportare i più diffusi e forse piu utili, ma se ne avete altri, scriveteli nei commenti e li aggiungeremo.
- Non afferrare, ma offri il braccio.
- Alla domanda dov’e’ (oggetto)? non rispondere qua o là, ma fornire indicazioni spaziali precise (es, vicino alla gamba destra del tavolo) oppure accompagnare la mano dell’ipovedente fino all’ oggetto.
Questo accorgimento vale anche quando versate un bicchiere di acqua o vino: segnalate dove lo avete appoggiato.
Se indicate qualcosa con il dito fate in modo che la persona possa seguire la direzione, con movimenti lenti e gesticolazioni ridotte. - Chiedere come preferisce l’Illuminazione dell’ambiente.
- Se state camminando appaiati mantenete una distanza e velocità più regolari possibile. Se vi fermate avvertite la persona ipovedente.
- Se incontrate una persona ipovedente che conoscete, siate i primi a salutare, informandola su chi siete. Non urlate il nome da una finestra o dall’ altro lato della strada. Se non potete muovervi fornite indicazioni sulla vostra posizione.
- Non lanciare un oggetto da afferrare al volo. Non fate lo scherzo di toccare la spalla e nascondervi o altri simili.
- Se possibile evitate i ristoranti a buffet. Scegliete posti luminosi e se possibile fate scegliere il tavolo e il posto a sedere.
Se l’invito a cena è a casa vostra, cercate di usare piatti e tovaglia con un buon contrasto di colori - Segnalare ostacoli a livello del suolo e altezza della testa, ma sappiate che spesso è sufficiente percepire il vostro corpo per avvertire gli ostacoli.
- Prima di regalare un libro, chiedete se è gradito, ovvero se è in grado di leggerlo.
- Descrivere il luogo in cui ci si deve incontrare così che l’ipovedente abbia una mappa mentale dei possibili ostacoli (porte di vetro, gradini,…)
- Cercate di dare fiducia alla persona ipovedente, aiutandola nelle azioni quotidiane, senza sostituirvi, rivolgendovi a ei con garbo e non all’eventuale accompagnatore.
Che ne pensate? Ci sono tutti?
E se mettete in pratica questi piccoli accorgimenti la persona si pentirà meno disabile, meno inadeguata e più inclusa.
12…..in casa, nel caso in cui l’ipovedente accenda le luci in una stanza in cui è anche se fuori c’è il sole, lasciatela accesa. Se l’accende non è perché vuole fare un dispetto…ma probabilmente gli torna utile.
Se si è in gruppo, come in una classe, è bene chiamarsi sempre per nome e non rivolgersi con “Tu, lei, lui…” poiché un ipovedente non può cogliere il linguaggio non verbale (e come detto sopra, gestuale) e il movimento dello sguardo. Se bussano alla porta e chi entra non si presenta, è utile dire di chi si tratta “la bidella, la maestra…, un bambino…” . Se cade un oggetto, se la maestra si sposta in silenzio può essere utile informare il bambino e aiutarlo a comprendere ciò che succede.
Se si deve compiere un’azione improvvisa e magari rumorosa (es. aprire una finestra, spostare un banco…) è meglio anticipare verbalmente ciò che si deve fare. Sono accorgimenti che spesso si danno per scontati pensando che un ipovedente li posso cogliere in modo autonomo.
Suggerimenti molto pertinenti. Grazie
Grazie del tuo contributo Massimo