Lettera ai camminatori. Buon Cammino, tra fango e cuore.

di
30 agosto 2018

Mentre Victor si allena per correre la Maratona, nove ipo e non vedenti si preparano per camminare lungo La Via degli Dei
Nadia Luppi – L’Ascolto che trasforma aveva scritto sul nostro blog alla vigilia della sua partenza. Ora, con quell´esperienza nella memoria, scrive a coloro che si metteranno in viaggio.
Tra il consiglio e l´augurio, sembra un percorso a ritroso in tutto quello che lei stessa ha vissuto, imparato e messo tra il fango e il cuore.

Foto in cui si vedono le gambe di alcuni camminatori in fila su terreno fangoso

 

Mancano davvero poche ore e partirete. Sarete voi stavolta a posare gli scarponi su quei sentieri magici, voi a dare il meglio, voi a raccogliere quell’energia di Madre Terra e voi a illuminare di giallo la Via degli Dei. E dentro la nostalgia dei ricordi, si fa spazio la gratitudine per  la consapevolezza che ci sono tante anime desiderose di camminare nella vita e scoprire qualcosa di più in sè stessi e nei propri passi.

La Via degli Dei non è solo un itinerario di trekking. Non è solo un percorso naturalistico. Non è solo una prova sportiva e di resistenza fisica. Non è soltanto una sfida alla vostra attenzione e alla vostra capacità di reggere la fatica. Il cammino che vi attende è molto più ricco e sta a voi coglierne i doni, quelli più facili da individuare e quelli più nascosti e inaspettati. E già vi ringrazio, perchè con voi, camminerò un po’ anch´io.

Ricordatevi sempre, ogni giorno, la prossima settimana e sempre, che ciò che vi circonda – le persone e anche la natura – è uno specchio di voi. La bellezza prima di tutto, è specchio della vostra bellezza interiore. E sappiate fin da subito che lungo quei sentieri come nella vita, la bellezza prende tante strade. Quella delle immagini, dei colori e delle luci che entrano dagli occhi. Ma arriva all’anima anche attraverso un odore che penetra nel naso e vi si appiccica alla pelle. Prende la via del suono, coi rumori delle scarpe sui sassi, dei bastoni sulla terra battuta, gli uccelli e il vento tra i rami.. Saranno bellezza anche le voci dei compagni, le parole, i sorrisi, gli abbracci e i respiri.
Lasciate che tutto questo entri nel cuore e lì lo ritroverete anche dopo mesi, per sempre io credo. É bellezza anche il ticchettio della pioggia sulla mantella o lo scrosciare dell’acqua durante il temporale. Sarà bellezza la foglia e sarà bellezza la corteccia di un albero, un prato che vi accoglie e i sassi ruvidi. Sembra difficile a credersi ma c’è la bellezza anche dietro un broncio, un brontolìo e un attimo di incomprensione con chi abbiamo accanto, un passo falso e una caduta.

Si può inciampare. Si può cadere. Ma come facevamo da piccini, ci si rialza e si cammina ancora. Perchè tutti inciampiamo e cadiamo.  Subito, dopo un po’, ognuno cade e si rialza coi suoi tempi. Nessuna fretta, solo la fiducia che inciampare è normale per chi cammina, che si tratti di raggiungere Firenze o sè stessi. E anche le cadute sono un dono, ve ne renderete conto quando ci ripenserete e saprete di quanto coraggio siete stati capaci soltanto scegliendo di  rialzarvi, e di far seguire al momento della caduta, un nuovo cammino.

Potreste avvertire il timore di non farcela,  a tratti vi potreste sentire inadeguati, o vivere qualche attimo di paura. La montagna è severa e non ha un carattere facile. Nel dubbio respirate e con prudenza, puntate i bastoni, mettete un piede davanti all’altro, lasciatevi guidare   e sappiate che andrà tutto bene. Non resistete alla paura. É una compagna di viaggio, ha il dovere di assisterci e proteggerci dai guai. É’ l’altra faccia del coraggio. Niente di più e niente di meno. Ricordate che sono solo attimi, che anche la paura passa, basta accoglierla e respirarci dentro, sapere che passerà perchè dopo quel momento ce ne sarà un altro in cui quella stessa paura sarà un ricordo e lascerà spazio alla gioia di un passo in avanti fatto e onorato. E se sentite il bisogno di chiedere aiuto, nella paura o anche un attimo prima, chiedete aiuto.  Ascoltatevi dentro per capire ciò di cui avete bisogno e chiedete. Scoprirete che gli altri sono lì per voi ogni volta che possono, ognuno con il suo quando e il suo come, che non ha nulla a che fare con voi. Ognuno ha il diritto di chiedere aiuto, ognuno ha il diritto di dare aiuto in accordo con sè stesso. Abbiate il coraggio di chiedere e aprite le mani per ricevere.
La Vita sa.

É sempre una questione di momenti, di presente. Non è ieri e non è domani. É il passo che state facendo. É solo quello che conta. É l’unica terra su cui state mettendo i piedi in questo preciso istante. Non quella che avete conosciuto ieri, non quella che toccherete domani. Questa terra. Oggi. Ora. I vostri piedi. Ora. É lì tutto ciò di cui avete bisogno, tutto ciò che vi può nutrire e tutto ciò che può darvi la risposta. É’ nel presente che potete sentire la bellezza, toccarla, annusarla, gustarla.

E contemplando la bellezza, è nel presente che potete innamorarvi. Di ogni curva dell’orizzonte, di ogni albero, del vento e del sole, di un tramonto e dell’odore della corteccia e della terra bagnata. Il miglior balsamo per le nostre menti confuse e piene di pensieri? Lasciarsi cogliere dall’attimo presente, dalla bellezza di una risata inaspettata, dalla profondità di una parola,  dalla delicatezza o dal fragore di una lacrima o di un sorriso. Lasciarsi cullare nel silenzio, accoglierlo e scoprirci dentro sè  stessi e il mondo.

E quando vi sarete innamorati di ciò che c’è fuori di voi, ricordatevi dello specchio. Ogni bellezza che vedete fuori e tutto ciò che sa farvi innamorare, c’è perchè vive già dentro di voi. E così, non vi resta che innamorarvi anche un po’ di voi, dei vostri passi, dei vostri sorrisi, delle vostre lacrime e dei vostri limiti. Perchè avrete scoperto che tali forse non sono.

La meraviglia non è nella perfezione ma è sempre nell’autenticità che non si ripete, nell’unicità che sorprende, nel nostro essere unicamente, inspiegabilmente, irrazionalmente incoerentemente ma semplicemente… Umani.

 

Dal cuore,
Buon Cammino.
Nadia

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