A un anno esatto dal Modena Park, il concerto dei record di Vasco Rossi, Modena si è tinta di giallo. Il giallo è il colore della giacca di pelle di Vasco, il colore delle squadre sportive della città ed è anche il colore che facilita la vita agli ipovedenti. Nella città più gialla del mondo, per una notte, c’eravamo anche noi. Ecco i racconti.
Ero appena tornata dal trekking sulla Via degli Dei. Avevo ancora addosso tutti quei passi fatti assieme, la maglia gialla e le voci dei miei compagni, le risate e le lacrime condivise. E in quel frastuono di giallo, apro la Gazzetta di Modena on line e scopro che proprio Modena ha scelto di celebrare l’anniversario di Modena Park con un evento: la Notte Gialla Rock! Potevamo mancare? Semplicemente no. Una lettera al Sindaco Giancarlo Muzzarelli e al suo Vice, l’Assessore alla Cultura Giampietro Cavazza, ed eccoci – grazie alla risposta tempestiva e accogliente di entrambi – parte della rete.
Così ancora sull’onda della sintonia creata in trekking, ci siamo confrontati e abbiamo unito creatività e impegno e ci siamo inventati la nostra presenza lungo le strade di Modena. Durante quelle settimane le idee si intrecciavano, gli spunti creativi si univano, le parole ci servivano solo per veicolare le immagini che già avevamo negli occhi di quel che ancora sembrava un sogno.
Ci chiedevamo come avremmo mai potuto coinvolgere i Modenesi in qualche attività semplice e leggera per puntare i riflettori sull’ipovisione senza poter spiegare tutto.
Così è nata la scommessa. Ci saremmo messi in gioco, noi che l’ipovisione la conosciamo bene, e avremmo chiesto al popolo della notte gialla del Rock di aiutarci a dipingere il mondo di giallo, con un urlo.
Così è stato. Indossate le nostre maglie e pronti a venderle a chi le desiderava, abbiamo accolto i passanti al nostro banchetto invitandoli a provare gli occhialini che mirano a riprodurre alcune delle nostre modalità di visione. Luigina e il resto del team li invitavano a guardare il mondo da quella prospettiva nuova e a mettere la propria firma sul telo giallo che Sharon e sua sorella avevano riempito con la scritta #Yellowtheworld. Coloriamo il mondo di giallo. E su quel telo ora ci sono tanti nomi, di adulti, di bambini, di amici.
Abbiamo sfilato per la via Emilia col nostro grande telo giallo gridando con gioia “One two three Yellow the World!”. Forse qualcuno ci avrà presi per matti, qualcuno non avrà capito, qualcuno avrà sorriso. E così siamo arrivati nella piazza dove era in programma il concerto dei Non Siamo Mica gli Americani e soprattutto il nostro flash mob.
Chi di noi era pronto a lanciare un mucchio di palloncini gialli sugli spettatori, chi reggeva il telo e si apprestava a salire sul palco, chi coordinava il tutto e chi faceva eco al flash mob in mezzo al pubblico.
Il nostro telo dal palco è sceso sulle teste degli spettatori che lo hanno sollevato lanciando in aria i paloncini gialli e urlando insieme a noi lo slogan della campagna pro-ipovisione.
Alberto – amico non vedente – racconta: “Durante il flashmob ho sentito l’atmosfera scaldarsi di un calore simile a un abbraccio, complice la colonna sonora. Porterò sempre nel cuore la voce di Nadia che urla One, two, three Yellow The World!” E prosegue: “Ho condiviso una serata di belle emozioni alla quale sono stato assolutamente e profondamente contento di contribuire!“
Ciò che sorprende forse più di ogni altra cosa è notare come, in una serata così vivace e dinamica, è sempre il tempo delle relazioni e della condivisione che impreziosisce il fare.
Alcune di noi che vivono in città diverse si sono trovate a conversare di come non sia semplice farsi riconoscere come ipovedenti, di come al lavoro le dinamiche siano spesso delicate e serva tanto impegno per riuscire a essere sereni con se stessi e con gli altri. “È stata sicuramente una serata emotivamente molto intensa perchè ci siamo messi in gioco. Può non essere facile, ma, confrontandosi con altri, ci si sente meno soli e si spera che per noi ipovedenti diventi un po’ più semplice essere riconosciuti nella nostra unicità e diversità” raccontano alcuni partecipanti.
E c’era nel frattempo chi stringeva amicizia, portando su e giú per il centro scatoloni, materiali e palloncini, chi si scopriva vicino di casa e ipotizzava un’uscita e una bevuta insieme. “Abbiamo passato una serata molto piacevole, ci siamo divertiti insieme a persone simpatiche e, per di più, sentivamo che stavamo dando il nostro contributo per qualcosa di bello e importante” sono le parole di Fulvio e Simone, due volontari modenesi, parte del team.
E sull’onda dei sorrisi, nel frastuono di quell’urlo “Yellow The World”, che ormai abbiamo tatuato nelle orecchie, e di quell’abbraccio giallo che non dimenticheremo mai, resta solo una cosa da dire: “GRAZIE MODENA”.
Le foto di seguito sono una cortese concessione dell’ Ufficio Stampa del Comune di Modena, scattate da Paolo Pibi Borghi ed Enrico Ballestrazzi.
Foto di gruppo davanti al telo giallo.