#YellowTheWorld Tour – Reportage

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È passata poco più di una settimana dalla conclusione del #YellowTheWorld Tour e dopo essermi rimesso alla pari con impegni di lavoro e faccende domestiche ho avuto finalmente il tempo di riordinare i pensieri, le foto e soprattutto di ripensare alle diverse tappe di questo viaggio tutto giallo.

Ancora non mi capacito di come siamo riusciti a toccare così tanti diversi luoghi e città, a organizzare tutti i singoli eventi e a fare in modo che fossero quasi tutti un successo.

Lo screenshot della Google Timeline di maggio evidenzia tutti i luoghi ed è piuttosto evidente come siano collocati lungo i bordi del triangolo della pianura padana, ma se osservassimo le rotte dei singoli giorni e i mezzi di trasporto utilizzati, sarebbe un reticolo di traiettorie sovrapposte e un andirivieni di uno (o più) punti gialli che percorrono il nord Italia.

11 Maggio – PARMA – WOPA Temporary

Primo evento congiunto con Alessandro Mennella, RarePartners e WIthUsShare.
Proiezione dei docu-film
Sono una testa dura e
#YellowTheWorld – Everest Edition
L‘evento è stato molto importante perché il pubblico era formato principalmente da persone che non conoscevano la Sindrome di Usher e le sue conseguenze e limitazioni.
Inoltre con la raccolta di donazioni abbiamo dato inizio al progetto Usher Italia 2018 che vogliamo realizzare per riunire pazienti e famiglie Usher Italiani.
Erano presenti anche gli organizzatori del MediteRRetina Club Meeting.

12 Maggio – PARMA – MediteRRetina – Grand Hotel De La Ville

I professori S.Tedesco e S. Gandolfi hanno voluto portare al 9th MediteRRetina Club International Meeting il punto di vista dei pazienti. Dario Sorgato e Alessandro Mennella hanno avuto a disposizione un breve spazio per i loro interventi e per far capire che la Sindrome di Usher non è soltanto una condizione interessante per gli oculisti e una malattia da curare con le medicine. La sindrome di Usher  è una malattia da curare con la vita, con la passione ed è importante che i medici assistano i pazienti ai quali viene fatta una diagnosi così traumatica come quella della Retinite Pigmentosa.

13 Maggio – TEDxBrescia – Nuovo Eden

Essere invitati a partecipare ad un TEDx  è come un riconoscimento, un premio, una conferma che hai qualcosa di interessante da dire. Se vieni selezionato tra i 10 speakers di un TEDx vuol dire che hai un’ “idea che vale la pena essere diffusa”.

Per me l’opportunità è arrivata dalla città di Brescia.

E di cosa potevo parlare se non del giallo?

Il giallo per rendere visibile il limite. I limiti ci dicono chi siamo, ci definiscono e delimitano ciò che siamo da ciò che non siamo. Il limite come linea di demarcazione tra la zona di comfort e il nostro potenziale. Limiti che possiamo spostare e ampliare grazie ai sogni e alla determinazione. Prendersi cura del limite è prendersi cura di ciò che siamo e di ciò che non siamo ancora, ma che possiamo essere se rendiamo visibile l’invisibile.

Al di là del mio talk,  TEDxBrescia è stata un’esperienza molto intensa perché anche gli altri 9 speakers avevano cose molto interessanti da raccontare. In particolare sono rimasto molto colpito da Luca Barcellona e la sua calligrafia, da Marco Preti e i suoi documentari e da Alessandro Ercolani e la sonda spaziale Rosetta.

Non solo parole, non solo talk. TEDxBrescia è stato energia palpabile, eccitazione. Sul quel palco nero e rosso sono saliti in 10, chi più chi meno, con 18 minuti a testa, che erano solo una struttura per diffondere altre parole e altri contatti umani, dietro le quinte e nel patio inondato di sole. Diffondere idee non vuole dire soltanto diffondere parole, vuol dire diffondere uno stile e la prima edizione di TEDxBrescia ha tutti i presupposti per essere un evento che diffonderà ancora molto in futuro.

14 Maggio – MONZUNO – Circolo Monte Adone
Prima assoluta del film “Anche Agli Dei Piace Giallo”.

Il #CamperGiallo è partito.
A distanza di quasi un anno esatto siamo tornati a Monzuno per la prima proiezione pubblica del docu-film realizzato lungo la Via degli Dei.

La scelta di proiettare in questo comune è stata una conseguenza naturale in seguito alla calorosa accoglienza dimostrata dal primo cittadino Marco Mastacchi, a nome di tutta la comunità. Inoltre la sera che abbiamo sostato a  Monzuno durante il cammino verso Firenze, abbiamo avuto l’occasione di ascoltare la storia della scoperta della Flaminia Militare direttamente dagli scopritori Cesare Agostini e Franco Santi, che sono tra i protagonisti del film stesso.

Cesare Agostini era presente in sala la sera del 14 Maggio e poter rivedere insieme a lui queste immagini è stato molto commovente.
Inoltre Monzuno è il comune di riferimento per molte delle guide CAI che ci hanno accompagnato lungo i sentieri.
Insomma, tornare a Monzuno è stato un po’ come tornare a casa.
Buona la prima!

15 Maggio – Escursione da MONZUNO a MADONNA DEI FORNELLI

Sapete perché  si chiama Via degli Dei?
Perché Anche agli dei Piace Giallo ha risposto un bambino prontamente.
Credo che mi rimarrà questa risposta come uno dei ricordi più vivi della giornata trascorsa con 9 bambini di 9 anni.
Abbiamo camminato da Monzuno a Madonna dei Fornelli, tutti insieme, senza età.
Abbiamo cantato insieme, abbiamo mangiato, gridato, abbiamo ascoltato il vento e il suono delle pale eoliche, abbiamo condiviso un colore, il giallo. Questi bambini lo sanno che è il colore che gli ipovedenti vedono meglio, ma la natura non fa differenze e colora di giallo i prati con spruzzate di ginestre. il giallo, anche se non è il tuo colore preferito trasmette comunque energia. I bambini, si sa, ne hanno sempre tanta.

 

15 Maggio – BARBERINO DI MUGELLO – Albergo Ristorante Gualtieri

La storia di questa splendida serata la racconta Il Filo del Mugello.
Una cena deliziosa al Ristorante Gualtieri ha fatto da antipasto alla visione privata per i gestori del B&B, il sindaco e la vice sindaco.
Nonostante il buon vino alla fine della proiezione sono mancate letteralmente le parole. Dopo diversi secondi di silenzio ho dovuto invitare tutti ad un brindisi per sciogliere la commozione e l’emozione degli spettatori.

16 Maggio  – FIESOLE – Sala del Basolato

Siamo riusciti a parcheggiare il #CamperGiallo esattamente sopra la sala della proiezione. La torre di Fiesole svettava dietro il nostro mezzo, marchiato dai loghi di NoisyVision e Retina Italia Onlus.
A parte la splendida location la serata di Fiesole è stata sicuramente una delle migliori del tour.
Il calore del pubblico, la presenza della giunta quasi al completo, la partecipazione, l’applauso interminabile alla fine della proiezione sono gli ingredienti che hanno reso questa serata una tappa intermedia emotivamente forte. Ultima del nostro percorso a piedi, ma sicuramente la prima dove torneremo volentieri.

17 Maggio – BOLOGNA – Sala EmilBanca

Se non fosse stato per la musica della Banda Rossini, che ancora una volta ci ha voluti omaggiare con la loro presenza, la serata di Bologna non è stata all’altezza delle aspettative.

La sala dell’EmilBanca era molto capiente e forse una delle migliori dal punto di vista dei sistemi audio e video, ma la posizione fuori dal centro storico era molto infelice e forse poco invitante. Infatti la risposta dei bolognesi alla pressante diffusione che abbiamo cercato di fare, non è stata al livello delle potenzialità di una città così attenta alle iniziative di questo tipo.
Peccato, l’energia che avevamo percepito alla partenza, sotto il sole che bruciava in piazza del Nettuno il 21 Maggio 2016 non si è sentita in questa serata. I presenti sono rimasti molto soddisfatti, visto che il film piace a chiunque lo veda per la prima, la seconda e anche la terza volta.
Bologna rimane comunque una tappa importante perché abbiamo conosciuto persone nuove che saranno parte dei nostri progetti futuri.

 18 Maggio – IMOLA – Ca’ Vaina

Location strepitosa per la serata di casa di Donato di Pierro.
Un bellissimo giardino, una sala accogliente, un pubblico molto partecipativo.
In particolare la presenza della deputata Mara Mucci ci fa sperare che il nostro grido giallo arrivi ai vertici che contano.

20 Maggio – MILANO – Mondadori Megastore

Ho fatto diversi viaggi in camper e alle volte siamo riusciti ad arrivare in luoghi improbabili, anche proibiti. Ci è andata male solo ad Amalfi e ad Asolo, dove abbiamo preso due multe molto salate, ma entrare in Piazza del Duomo a Milano con il #CamperGiallo è uno degli ingressi che rimarranno nella memoria. È forse uno dei segnali che la determinazione alle volte è l’ingrediente più importante per realizzare i progetti e i sogni.

Quasi come uno scherzo del destino sul cofano del camper c’era un adesivo che riporta la scritta “Borders are in your mind”. Per un camper, mezzo destinato al viaggio e ad attraversare i confini tra i Paesi, è uno slogan a dir poco perfetto. Ma per un camper che porta in giro la storia degli ipovedenti e la loro voglia di andare oltre i limiti, diventa quasi un segno del destino.

Le foto la dicono lunga sull’effetto scenografico di avere il Duomo di Milano come sfondo e come panorama dal terrazzino della sala per la proiezione al terzo piano del Mondadori Megastore.

L’evento è stato reso ancora più interessante dalla presenza di Lucia Vasini, che ha letto Elogio dell’Ombra di J.L. Borges, Gianluca Migliavacca di Trekking Italia e Pietro Scidurlo di Free Wheels Onlus. Un altro segno del destino la citazione che si legge sulla home page di Free Wheels Onlus “Le barriere più grandi sono quelle della mente”. Sarà anche una frase piuttosto inflazionata tra i disabili attivisti, ma in questo caso si tratta di una conferma, di una unione di punti che hanno segnato le tappe del #CamperGiallo.
Gli interventi sono stati moderati da Alberto Pugnetti, di Radio Francigena.

 

 

 


21 e 22 Maggio – Pausa

23 Maggio – PIOVE DI SACCO (PD) – Auditorium Giovanni Paolo II

A 20 anni di distanza torno su un palco di questa città.
Allora era per la recita di fine anno di ”waiting for Godot”.
Io interpretavo la parte di Pozzo, l’aristocratico padrone di Lucky.
Ironia della sorte, Pozzo diventa cieco nel corso dell’opera teatrale. Le ragioni per cui l’autore Samuel Beckett lo ha fatto diventare cieco sono ben diverse dalle mie, ma rimane il fatto che anch’io sono sulla strada della cecità.
Ho introdotto con questo parallelismo la serata e anche in questo caso il pubblico ha apprezzato molto il film.

25 Maggio – SANT’ANGELO DI PIOVE DI SACCO (PD) – Sala Aldo Moro

Come si fa a spiegare a dei bambini cos’è l’ipovisione?

92 bambini di seconda elementare lo hanno sperimentato realizzando degli occhiali di carta con un forellino che simula la visione tubolare e il campo visivo ristretto. Con questo semplice esercizio la curiosità con cui mi guardavano mentre spiegavo le ragioni del giallo e il valore della diversità si è trasformata in comprensione, apprendimento. Sicuramente non ricorderanno molte delle parole che ho detto, ma sono certo che quel palo che loro hanno dipinto di giallo con una bomboletta spray, rimarrà come un promemoria per i giorni e i mesi a venire. Un segno tangibile per spiegare a chi non c’era, per tramandare questa nuova consapevolezza.

Il giorno successivo ho avuto l’occasione di tornare tra i banchi del Liceo Scientifico A.Einstein e incontrare i ragazzi della terza. Abbiamo visto insieme il video Anche Agli Dei Piace Giallo ed è stato un pretesto per raccontare qualcosa sull’ipovisione ma, soprattutto, sui viaggi e sull’importanza della conoscenza per poter avere una visione d’insieme delle cose e della vita.

La proiezione a Sant’Angelo è stata l’ultima del tour.
Poiché gli eventi di Piove di Sacco e Sant’Angelo erano parte di un programma congiunto, sono stati proiettati rispettivamente “Anche Agli Dei Piace Giallo” e “YellowTheWorld – Everest Edition”.
Giocavo in casa e quindi non mi aspettavo niente meno che un finale col botto. E così è  stato. Sala strapiena e tanto calore tra i compaesani.

Il Sindaco Mariano Salmaso è salito con me sul palco e ha fatto una bellissima introduzione per presentare la serata e preparare il pubblico. Onori di casa ma anche una sorta di consegna del testimone, visto che Mariano è stato una delle persone che hanno contribuito alla mia crescita.

Molti dei presenti erano persone che conosco da sempre, ma moltissimi non sapevano che cosa avrei detto.

Ho cominciato così

È per me una grande vittoria tornare su questo palco. Sono salito per presentare Un anno in Otto Ore, Tempo Lento e ACQUA, un viaggio. Storie scritte, storie di viaggi.
Ho anche letto, proprio da qui, una poesia che raccontava di una lenta condanna al buio.
Ma solo oggi, a distanza di 20 anni, ho il coraggio, finalmente, di dire che sono disabile, sono ipovedente e ipoacusico, ho la Sindrome di Usher.
Non è stato facile arrivare a questa totale accettazione e libertà, ma forse con i viaggi, forse conoscendo persone diverse e culture diverse ora sono in grado di dirlo anche a quelli da cui mi nascondevo. Voi, il Paese, quelli che ho temuto di più, che forse, senza volerlo o saperlo, mi hanno fatto più male.
Oggi, finalmente, non ho piu nessun timore, non ho fatto niente di male e non ho niente di cui vergognarmi
.

Il pubblico era pietrificato e ho cercato di rompere la tensione dicendo

Non è un funerale comunque!

E dopo una sonora risata è  partito il film.

Il commento finale lo lascio a un altro compaesano, coetaneo del Sindaco, Enrico Contin, che in un post sulla pagina Facebook di NoisyVision ha trovato le parole per esprimere quello che spero sia anche il messaggio arrivato ad altri.

Ecco il commento

Molti, molti ma mooolti anni fa, avevamo realizzato in paese uno spettacolo musicale intitolato “Piedi di Cerva sulle Alte Vette”.
Negli attori protagonisti – tra l’altro – un ruolo non secondario lo teneva anche l’attuale sindaco di Sant’Angelo di Piove.
La trama narrava dell’importanza di seguire i propri sogni, di non lasciarsi scoraggiare dagli agguati di loschi figuri persuasivi chiamati Orgoglio, Autocommiserazione, Codardia, e compagnia cantante.
Ieri sera, un visionario di nome Dario (che già a nominarti la rima ti manda un bacio) ci ha mostrato come tutto ciò possa tradursi in realtà.
Ci hai accompagnati, passo dopo passo, con il cuore a tratti in gola, lungo l’impervia salita che hai affrontato. Ci hai condotti, dentro l’aria sempre più sottile, le gambe che parevano piantarsi, la vista che si affievoliva, fino ai piedi dell’Everest.
Intensa, commovente fino alle lacrime la scena della tua “confessione” una volta giunto alla meta. Il campo-base da cui le spedizioni alpinistiche muovono l’attacco alla cima.
Grande Dario Sorgato!
Grazie per questa testimionianza.
E portaci ancora molte altre tue “visioni”!
Magari pian piano impariamo anche noi come si fa.

 

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