Appuntamento al buio con un cieco.

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blind date

Ci siamo conosciuti su internet, tramite una serie di contatti. Solo dopo esserci scritti un po’ di email abbiamo scoperto di vivere entrambi a Berlino.
Così abbiamo deciso di incontrarci.
Ah, piccolo particolare. Lei è cieca.
Io quasi.
Un vero appuntamento al buio.
Il luogo di incontro era ristorante della zona visto che abitiamo entrambi nello stesso quartiere.
Io sono arrivato puntualissimo, come sempre.
Alle ore 19 ero al ristorante.
Visto che ero puntuale non mi sono nemmeno sognato di vedere se lei era già entrata. Ho dato per scontato che le donne arrivano sempre con qualche minuto di ritardo.
E ho cominciato ad aspettare.
Faceva freddo e quindi ogni tanto saltellavo sul posto o facevo piccoli passi avanti e indietro cercando di ascoltare se tra i passanti sentivo qualcuno con il rumore di un bastone.
Ad un certo punto avanza uno o una con una pila. Camminava lento/a e puzzava di vecchio. Non si sa mai chi si possa incontrare a un appuntamento al buio.
Ho comunque provato a dire il suo nome a voce alta.
E questo mi deve aver guardato come dire °che cazzo vuoi°. Ma nel buio non ho visto la faccia.
Ho aspettato ancora.
Ho cercato riflessi, passi veloci e passi incerti, rumori di una cieca che cammina.
Niente
Dio che freddo.
Non ce la facevo più così ho deciso di entrare, prendere un tavolo e ordinare una birra.
Ogni cinque minuti mi alzavo per andare a vedere se era arrivata.
Intanto avevo telefonato già tre volte, avevo mandato un sms e una mail.
Da un lato volevo dimostrare che avevo un po’ di pazienza, dall‘altro non sapevo se magari stava camminando e non poteva rispondere, magari usa il lettore vocale per i messaggi e per strada non sente bene.
Che ne so.
Era il mio primo appuntamento al buio con una cieca.
Mentre facevo questi pensieri mi alzavo e andavo alla porta. Sono uscito un paio di volte..
Niente.
Ordino da mangiare, un bibimbap con l’uovo, visto che ero in un ristorante coreano.
Appena me lo portano sul tavolo suona il telefono, era lei.
Ciao Come stai?
Mah, Bene. Ma dove sei?
Sono qui, al ristorante, da più di un’ora.
Ma se sono appena venuta via da li e non c’eri.
Certo che c’ero, ero fuori, al freddo.
Io ero dentro.
Perché non sei entrato?
Non entro mai da solo.
E io non volevo aspettare al freddo.
La prossima volta non ci accordiamo solo sull’ora e il posto ma anche su dentro o fuori.
Ci siamo fatti una risata e abbiamo parlato d’altro per qualche minuto prima di salutarci con un
°Ci … vediamo la prossima volta°
Speriamo.

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