“La cecità e l’ ipovisione possono pregiudicare l’autonomia personale e la capacità di orientamento spaziale perché la specificità di tale minorazione risiede nella compromissione delle strutture e funzioni che permettono di rilevare informazioni visive a lunga distanza e conseguentemente di mettere in atto comportamenti anticipatori.” www.aniomap.it
Alle 17:00 in punto suona il campanello. E’ lei, la mia trainer.
Oggi comincia il mio corso di Orientamento e Mobilità, per apprendere le tecniche d’uso del bastone bianco e per imparare a muovermi negli spazi dove non vedo bene o nulla.
Ci sediamo ad un tavolo e dopo avermi spiegato in poche parole quello che faremo, Renata inizia subito con la prima lezione, ovvero illustrarmi i diversi tipi di bastoni lunghi bianchi.
Ovviamente un mondo nuovo.
Anche in questo ambito, come in tutti i settori e come per tutti gli ausili, ci sono tipologie diverse, materiali, manopole, punte, sistemi di chiusura.
Eccone una panoramica generale, non esaustiva, ma indicativa, come riferimento per chi si troverà a scegliere quale bastone impugnare quando la visione notturna o il campo visivo non saranno più sufficienti per mobilità sicura.
Bastone bianco identificativo
Viene utilizzato per allertare gli altri soprattutto in merito alla minorazione visiva di chi lo porta. In altre parole non ha una funzione molto diversa da una maglietta o una spilla con il simbolo della cecità.
Spesso è più leggero e più corta del bastone bianco lungo e non viene utilizzato come strumento di mobilità.
Può essere utile a chi ha subito un incidente e quindi si trova in condizioni di ipovisione o cecità improvvisa, in quanto permette di sondare piccoli ambienti domestici.
Bastone bianco lungo
L’apertura. I bastoni più diffusi sono pieghevoli. Sono composti di diversi segmenti che si incastrano l’uno sull’altro ed è sufficiente rilasciare la stringa a strappo o l’elastico per ricomporre il bastone.
All’interno dei segmenti cilindrici scorre una cordicella elastica che permette alle sezioni di incastrarsi automaticamente,
Esistono anche bastoni telescopici. Sono più indicati per piccoli ambienti, come cinema, teatro, …e non sono resistenti e durevoli come i pieghevoli.
L’impugnatura. Ha una sagoma ergonomica che permette a mani di diverse dimensioni di impugnarla comodamente. E’ cilindrica con scanalature arrotondate per alloggiare le dita e il palmo. Ha un lato piatto, dove appoggiare il dito indice che è l’unico a rimanere disteso lungo il manico. Questa faccia piatta rimane sempre sul lato destro (per ipovedenti o ciechi destri).
L’impugnatura può essere gomma o legno. Il legno favorisce una migliore senzazione tattile, la gomma una migliore presa e minore scivolamento. La scelta del materiale e prettamente individuale, così come la preferenza per le altre caratteristiche.
All’estremità superiore dell’impugnatura c’è un elastico che può essere avvolto intorno al polso, in modo da evitare di perdere il bastone in caso di urti accidentali.
Tuttavia è buona norma non inserire ma la mano all’ interno dell’anello elastico quanto si sale o scende da mezzi in movimento, per ovvie ragioni di sicurezza.
Il bastone. Una volta ricomposto il bastone nella sua lunghezza, è possibile regolare la misura in modo da adattarla alla propria statura. Il bastone non deve essere troppo corto per consentire di reagire in caso si incontri un ostacolo e non deve essere troppo lungo per non diventare pericoloso per gli altri.
La misura ideale è pari all’altezza dell’ascella.
Alcuni modelli hanno una molla all’interno della parte telescopica vicino all’impugnatura, che consente di ammortizzare i colpi che il bastone riceve e trasmette alla mano.
I materiali sono generalmente due. Alluminio e fibra di carbonio. La fibra di vetro è stata quasi completamente eliminata, mentre sono in arrivo modelli in titanio.
L’alluminio ha un costo ragionevole, ma ha il difetto che una volta che di è piegato non si può fare altro che sostituirlo.
Anche la fibra di vetro ha costi ragionevoli. Può essere un po’ pesante.
La fibra di carbonio è la più recente innovazione in materiale. E ‘un po’ più costoso, ma estremamente leggera. Tende a piegarsi un po’ ma non tanto quanto la fibra di vetro. I bastoni in fibra di carbonio si rompono più facilmente di quelli in alluminio o fibra di vetro.
Le punte. Sono davvero moltissime e credo che siano uno dei componenti più importanti e personali. La scelta dipende dal tipo di attività, dal tipo di terreno che si percorre maggiormente, dal tipo di risposta che si desidera ottenere, dal suono che si preferisce e dalle tecniche che si utilizzano.
Si possono dividere in due grandi gruppi, Fisse e girevoli.
Entrambe le tipologie possono essere fissate a vite o a incastro, a seconda del proprio bastone.
Punte fisse.
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Punte girevoli
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Poichè le punte girevoli sono in materiale plastico, l’usura ne rende necessaria la sostituzione frequente.
L’unica punta girevole che non si consuma è quella in ceramica, ma per alcuni potrebbe essere troppo piccola e non adatta a certi tipi di terreno.
Qual’è la tua combinazione preferita?
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