Sentire Vs udire. Ovvero come il suono trasforma il significato.

di
7 settembre 2011

Spesso quando parliamo non facciamo caso a tutti i sinonimi che esistono nella nostra lingua e li usiamo quasi indifferentemente.
Nel caso specifico pensiamo ai verbi udire, sentire, capire, ascoltare, comprendere, intendere, afferrare, percepire. E’ sufficiente consultare un vocabolario dei sinonimi e contrari per trovarne altri ancora.
Tuttavia queste parole sono appunto sinonimi e in quanto tali non sono identici.

Nell’uso quotidiano e colloquiale spesso i significati vengono intercambiati, a volte impropriamente.
In alcuni casi addirittura quella che appare una leggera sfumatura di significato sottende invece un’abissale differenza di impostazione concettuale. È il caso delle parole “sentire” e “udire”.

Noi crediamo di usarle indifferentemente, in realtà se ci pensiamo bene non diremmo mai «Ieri ho udito dire che il prossimo week end pioverà» come invece possiamo quasi sempre sostituire “udire” con “sentire”: ho udito un suono, ho sentito un suono. “Sentire” può essere usato al posto di “udire”, ma non viceversa.
“Udire” e “sentire” hanno un significato diverso. Per capirlo occorre fare un passo indietro e spiegare le due componenti principali dell’eloquio: la segmentalità e la sovrasegmentalità.

Quando noi parliamo emettiamo un suono con la nostra voce. La lingua orale è trasmessa attraverso la voce. Per esempio se noi diciamo «Ora vai a casa» noi produciamo un flusso sonoro.
Per esempio, se abbiamo lavorato tutto il giorno con un amico che ci ha aiutato, alla fine stremati e sudati ma riconoscenti gli diciamo «Ora vai a casa». Pensiamo invece di aver litigato con il nostro fidanzato/a e arrabbiatissimi gli diciamo «Ora vai a casa».
In queste due situazioni diciamo la stessa cosa, cioè le stesse parole, le stesse lettere nella stessa sequenza ma in due modi completamente diversi. Cosa cambia? Non le sillabe, non la dizione, cambia invece il tono, la pronuncia.

Ebbene, ciò che fa riferimento alle lettere “O-R-A-V-A-I-A-C-A-S-A” è la segmentalità, ovvero il COSA si dice. Ciò che invece fa riferimento al tono arrabbiato, alla velocità, alle pause, ecc è la sovrasegmentalità, ovvero il COME si dice una certa cosa. Durata, intensità, ritmo, intonazione, frequenza, accento sono tutte caratteristiche sovra segmentali.

Udire fa riferimento alla segmentalità.
Sentire fa riferimento alla sovrasegmentalità.

Adesso che abbiamo chiarito questa differenza possiamo dire tranquillamente che le persone sorde profonde sentono ma non odono.

di Valentina Paoli – psicologa
www.valentinapaoli.it

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