Apprendere la sessualità con la sordocecità

di
11 giugno 2011
modelli di uomo e donna

Il tema della sessualità legata alla disabilità non è nuovo. Tuttavia se cercate qualche articolo on line troverete qualche informazione in relazione alle disabilità motorie o mentali. Sesso e cecità, nello specifico, sono parole chiave che rimandano alle leggende legate alla masturbazione che la scienza medica della fine del Settecento e la religione contribuirono a diffondere.
Il materiale disponibile in lingua inglese è nettamente più ampio, ma vorrei proporre alcune considerazioni.

Il tema più specifico del sesso legato a sordocecità viene spesso affrontato dal punto di vista educativo i ragazzi e le ragazze che nascono con questa disabilità non hanno la possibilità di apprendere la sessualità nei consueti:
a) direttamente (con l’esperienza personale)
b) indirettamente (parlando, leggendo, guardando video e immagini)
c) osservazione (ascoltando e guardando gli altri).
Quando la capacità individuale di leggere, parlare, ascoltare e vedere è compromessa, rimane solo una primaria fonte di apprendimento: le esperienze personali, le quali diventano difficili se non si conosce a priori qualche aspetto legato alla sessualità che consenta l’approccio e quindi di entrare in contatto con un partner. Di conseguenza l’una (conoscenza) esclude l’altra (esperienza).

Tuttavia esistono persone, metodi, istruzioni preposti per affrontare temi come mestruazioni, masturbazione, igiene personale, salute fisica e sviluppo, prevenzione di abusi sessuali, incontri, orientamento sessuale, pratica del sesso sicuro.
Una persona sordocieca non è asessuata ed ha gli stessi diritti di tutti gli altri esseri umani. Apprendere la sessualità è necessario anche per conoscere la società, visto che siamo quotidianamente destinatari di messaggi con implicazioni sessuali più o meno esplicite, ma spesso ci si trova a dover affrontare i preconcetti, le inibizioni culturali e religiose e tutti i taboo che tendono a trasformare il sesso in un argomento difficile da affrontare, lasciando che la vita insegni quasi di nascosto quello che sarebbe meglio conoscere con la naturalezza che si deve.

Con i sordociechi non è possibile fare allusioni, lasciare al linguaggio facciale e corporeo il trasferimento di alcune informazioni ‘scomode’. Occorre essere diretti e fornire informazioni precise sul funzionamento degli organi, sulle pratiche, sull’uso di materiali e oggetti.

Per esempio ad un certo punto si dovrebbe insegnare ad un bambino che non è permesso toccare alcune parti del corpo di un’altra persona. Questo significa insegnare a non toccare, ma anche che può rifiutare il tocco di altri. L’uso di termini come “privato” per segnalare queste zone off-limit sul suo corpo e anche sul corpo di un’altra persona aiuta il ad imparare alcune delle regole del galateo tattile. Le regole potrebbe essere necessario porle in maniera moto chiara.
I modelli tattili tridimensionali sarebbero un valido aiuto per scoprire la conformazione anatomica dell’altro sesso, ma non ne esistono molti di ben fatti.

LEGGI ANCHE

Cecità e sessualità Di Antonino Cucinotta
Introduction to Sexuality Education for Individuals Who Are Deaf-Blind and Significantly Developmentally DelayedKate Moss, Robbie Blaha
Sexual Implication of Deafblindness – Della Fitz-Gerlad, Max Fitz-Gerald

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